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De Laurentiis: «Higuain non voleva Callejon. Il mio Napoli è una squadra da record, solo che c’è stato Maradona»

Intervista in Spagna: «Allegri mi disse di sì, ma Benitez aveva già firmato. A Bilbao, Rafa aveva la testa altrove. Higuain? I media creano eroi ma loro non sempre ne sopportano il peso»

De Laurentiis: «Higuain non voleva Callejon. Il mio Napoli è una squadra da record, solo che c’è stato Maradona»
Aurelio De Laurentiis

Alla vigilia di Napoli-Real Madrid, Aurelio De Laurentiis rilascia un’intervista a deportes.elpais.com Dice tantissime cose,batte sui soliti tasti e regala qualche chicca.

Ricorda di aver investito 120 milioni di euro nei primi due anni. «Poi ho iniziato a recuperare, e il primo anno in serie A mi ero già pagato l’investimento».

Diritti cinematografici

«Ho voluto i contratti sul modello del cinema. Sono l’unico al mondo che ha i diritti di immagine di tutti i miei giocatori. Con Higuain è stato complicato, perché il Real Madrid deteneva solo il 50% dei diritti di Gonzalo. I giocatori non hanno formazione giuridica e non capiscono i contratti. Non  hanno una formazione aziendale. Ma io non capisco come lo sport consenta alle aziende di negoziare direttamente con loro.

I ragazzi hanno un contratto con il club, quindi bisognerebbe negoziare con il club. Non è assurdo? Così ho capito che il 99% dei club non sono aziende, sono gestiti dai dipendenti, che hanno una cultura molto diversa.

Higuain

«Higuain è stato un successo enorme. I media creano degli eroi ma non sempre quegli eroi sono in grado di sopportarne il peso e l’identità culturale. Sono ragazzi giovani e i media rovinano le persone.  Aveva una clausola rescissoria (90 milioni di euro), quindi se c’era qualcuno abbastanza pazzo o interessato a pagarla, non potevo dire niente. Ci sono altri giocatori che vogliono sentirsi parte integranti della mia famiglia e io mi sento un genitore per loro.

Higuain ha disputato una delle sue migliori stagioni. Ma, nella sua seconda stagione, abbiamo perso la qualificazione alla Champions perché non è riuscito a fare il gol decisivo. E anche il secondo posto.

Non sono rimasto deluso perché non andavo a cena con lui. La sua famiglia è esemplare, con un padre straordinario. Il fratelli diceva sempre: “A Higuain non piace giocare con Callejon. Non ho mai venduto Callejon perché lo amo e gli ho aumentato il contratto di quattro anni. Non sono un uomo che può essere ricattato».

Benitez e Allegri

«Ai tempi di Benitez, mi sarebbe piaciuto molto Allegri. Gli chiesi di venire quando era a Milano. L’ho aspettato, l’ho chiamato ogni mese. Poi a un certo punto pensammo a Benitez, ci incontrammo, ci piacemmo. Sembrava un napoletano, era gentile, ci invitò a mangiare … così facemmo il contratto. Poi tornai a Roma e Allegri mi chiamò e mi diede la sua disponibilità».

Benitez mi disse che la moglie e le figlie non volevano trasferirsi. Gli dissi che con tre figli, tre nipoti, avevo fatto 400 film, quindi il problema era il suo. Gli offrii una villa a Roma, buone scuole, i cavalli per una delle sue figlie che voleva andare a cavallo. All’altra figlia piaceva il violino. Mi rispose che non voleva lasciare l’Inghilterra. Perdemmo una partita in maniera stupida a Bilbao. Non dico che lo fece apposta, forse però la sua mente era altrove o voleva andare in un’altra squadra. Non conosciamo tutto delle persone. Ero felice per lui al Real ma sapevo che sarebbe stato in pericolo».

Maradona

«È un onore essere presidente all’ombra di Diego. Dobbiamo essere sinceri, il Napoli non ha vinto molto nella sua storia. Ha avuto grandi giocatori, ma ha avuto soprattutto Maradona. Nei miei dodici anni di gestione, Napoli è l’unica squadra italiana che ha partecipato sette anni di seguito in Europa. Ho i conti in ordine ed è un record di squadra. Sembra che non ho fatto niente perché c’è stato Maradona».

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