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Marko Rog, 17 minuti da esterno destro e una possibilità per il futuro

Da mezzala a vice-Callejon, la trasformazione è possibile. Rog ha la tecnica, la gamba e la possibilità di applicazione tattica per riuscire. Una bella suggestione, ma è ancora presto.

Marko Rog, 17 minuti da esterno destro e una possibilità per il futuro

Manteniamo una promessa

Nell’analisi tattica pubblicata questa mattina, vi avevamo anticipato un pezzo su quest’argomento. Su Marko Rog, sui suoi 17 minuti in campo contro il Genoa a risultato acquisito. Nulla di trascendentale o di indimenticabile, ma una cosa da sottolineare. Il ruolo, la posizione. Marko Rog esterno alto destro a destra è una possibilità reale, riproponibile. In realtà, molti l’avevano in qualche modo “pronosticata” dopo i primi approcci come mezzala. Qualcuno aveva intravisto, nel modo di giocare del croato, la possibilità di interpretare questa posizione. I suoi personal highlights, che trovate qui sotto, dimostrano che questa è una scelta riproponibile. Quel qualcuno, forse, ci aveva visto giusto. Noi non l’avevamo fatto, non avevamo avevamo considerato questa trasformazione tattica. Onore al merito.

Lavoro e fantasia

L’assenza di Callejon ha permesso a Giaccherini di prendersi la prima pagina, ma la realtà è che l’ex Sunderland non è parso (ancora) perfettamente aderente al gioco del Napoli. Nel primo tempo, soprattutto nei primi 25′ di difficoltà, il Napoli è mancato di sbocchi sulla destra. Nulla da imputare all’impegno di Giaccherini, professionista serissimo e anche decisivo nella ripresa. Inoltre, Napoli-Genoa è stata appena la seconda partita da titolare della sua avventura azzurra. Quindi, come dire: Callejon è un’altra cosa, Giaccherini è una valida alternativa. Una validissima alternativa, pure tattica. Ma solo in situazioni d’emergenza, come quella di ieri sera. Ha pure tutte le attenuanti, ma dire che Callejon è insostituibile non vuol dire manipolare la realtà.

Poi, ecco Marko Rog. All’improvviso, diremmo pure a sorpresa. In una posizione in cui non l’avevamo mai immaginato, lo ripetiamo. Eppure, l’avete visto nel video sopra, il croato è apparso a suo agio. In realtà, le prime avvisaglie c’erano state contro lo Spezia, quando ha trovato Gabbiadini al centro con un’azione ala destra vecchio stampo. Però, quella fu una situazione di gioco contingente, nata all’interno della partita. Sulla fascia destra, davanti a lui, c’era proprio Giaccherini.

Anche le statistiche confermano la bontà – almeno quella primordiale – dell’esperimento di Sarri. Che, conosciamo il pollo, proverà da un po’ questa situazione in allenamento. Comunque: una conclusione in porta, due dribbling riusciti. Questo per quanto riguarda l’attacco. Solo che, in uno schema strutturato come quello del Napoli, c’è anche dell’altro. Il lavoro in copertura, ad esempio. C’è stato anche quello, nei 17 minuti di Rog contro il Genoa. Un tackle riuscito, un intercetto, addirittura un’ammonizione – salutata con sana ironia dai social. Proiettati sui 90′, siamo sugli 8 eventi difensivi totali. Come Callejon, o quasi.

Il domani

Bene, bene così. Marko Rog esterno alto a destra diventa una possibilità per il futuro, su cui Sarri farebbe bene a lavorare. Non è infatti un’utopia, per la prossima stagione, immaginare che Giaccherini possa chiedere di nuovo la cessione. Dipenderà dalla sua voglia di fare da alternativa a uno come Callejon, che non è che conceda molto spazio. Quindi, Rog. Un’idea da sviluppare, perché abbiamo visto che può funzionare. Il croato ha la gamba, la tecnica e la possibilità di applicazione tattica per poter interpretare questa posizione.

E poi, questa però è una sensazione etnica, è uno slavo. La rabbia, la grinta, la garra. La cazzimma tipica dei calciatori di quelle terre. La chiamano cattiveria agonistica, a volte qualcuno va fuori dalle righe. Roba da plavi. Ovvero, quello che sembra mancare a questo Napoli. Ripensando alla storia, poi, il club partenopeo non ha mai avuto un grande calciatore di quella zona d’Europa nel suo organico. Nessun campione verificato. Ecco, un Rog riveduto e corretto – trequartista in origine, adattato esterno completo e di manovra e di gran classe – potrebbe aspirare a questo ruolo. A un ruolo che, nella storia del Napoli, non esiste. Così come non era mai esistito per Callejon. Ecco, possiamo pensare di aggiornare il software. Col tempo, sistemandone per bene i settaggi. L’inizio è promettente, il domani è da scoprire. Nessun carico di pressione ulteriore, ma la consapevolezza che per Rog c’è un’altra possibilità. Del resto, a inizio anno si leggeva perché si diceva: Rog, con un maestro di calcio come Sarri, può solo crescere e migliorare. Potrebbe essere che stia avvenendo. Del resto è quello che ci aspettavamo, che volevamo.

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