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Sarri: «Siamo quasi l’unica società a livello europeo, che non ha alle spalle una multinazionale o i cinesi»

Il commento di Sarri al termine della prima partita del girone di ritorno. Abbiamo creato tantissimo, mi dispiace aver subito gol al 93′ in una partita in cui non abbiamo concesso nulla.

Sarri: «Siamo quasi l’unica società a livello europeo, che non ha alle spalle una multinazionale o i cinesi»
Maurizio Sarri
Il mister del Napoli Maurizio Sarri ai microfoni di SKy dopo la vittoria degli azzurri sul Pescara per 3 a 1:

Maradona non ha accettato il suo invito oggi?

 «Maradona non si invita a Napoli. E stato l’emblema di questa squadra e di questa città, mi immagino in che delirio di impegni possa entrare quando viene qui, quindi non mi aspettavo nulla. Bisognerebbe dargli le chiavi dello stadio, della città e di tutto. Ha rappresentato e rappresenta questa città. E’ il monumento più rappresentativo di Napoli»

 Questo Napoli può assomigliare a quello di Maradona?

«Può assomigliare ma non c’è Maradona e non è poco. Siamo partiti male oggi, anche per merito loro che ci hanno messo tanto. E’ chiaro che sono tipi di partite in cui alla lunga gli avversari vanno a calare e ti concedono spazi. Abbiamo creato tantissimo, mi dispiace aver subito gol al 93′ in una partita in cui non abbiamo concesso nulla».

Forse anche il presidente deva capire che è molto meglio la qualità che la quanità, perché un allenatore più di tanto non può cambiare un giocatore?

«E’ una domanda per me o per il presidente? Penso che il Napoli dal punto di vista economico adesso può prendere buoni giocatori giovani nella speranza che diventino campioni. La differenza di fatturato con le grandi società europee è troppo grande da pensare di poter andare a Barcellona e prendere Messi. Un allenatore può far diventare un giocatore un buon giocatore, ma essere un campione dipende dalle mamme».

Dalle mamme e non dai papà?

«La mamma è sempre certa»

Su Zelinski?

«In questo caso la mamma e diciamo anche il babbo ci hanno messo tanto,. Sono giocatori che hanno qualità non comuni. Marek penso sia un fuoriclasse, Zelinski ha tutto per diventarlo, manca di un pizzico di carattere. Ma in fase difensiva possono migliorare tutti e due».

Qual è la priorità del Napoli per fare salto in avanti

«Io venendo da categorie più basse sono convinto che il miglioramento viene dal lavoro, poi è chiaro che ci sono società che possono permettersi molto. Noi siamo una delle poche società a livelli europei ancora in mano ad una famiglia e non ad una multinazionale o ai cinesi. Penso che i giovani abbiano ancora grandi margini, mi riferisco ai ragazzi tra i 19 e i 22 anni, ma non è semplice trattenerli perché appena esplodono ricevono delle offerte incredibili. Mi piacerebbe avere la certezza di averli per due o tre anni consecutivi»

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