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Tutti odiano il Lipsia, che intanto va in fuga: 4-1 in casa del Friburgo, Bayern a -6

Il club è di proprietà della Red Bull: per evitare problemi, ha aggirato molti regolamenti sulle proprietà del sistema tedesco, mentre i tifosi accusano la cancellazione delle tradizioni.

Tutti odiano il Lipsia, che intanto va in fuga: 4-1 in casa del Friburgo, Bayern a -6

Una notte da favola, per il RB Lipsia. La squadra dell’ex Germania dell’Est batte per 4-1 in trasferta il Friburgo e consolida l’incredibile primato in Bundesliga, con il Bayern (impegnato oggi alle 18.30 in casa del Bayern Leverkusen) che insegue a sei punti di distanza.

Sport o marketing?

La squadra biancorossa, neopromossa, è una delle più grandi sorprese di questo primo scorcio di stagione calcistica europea: risultati, gioco, un gruppo di calciatori dal grande potenziale (Werner e Fosberg su tutti), un’età media bassissima (23,9 anni) ma anche continue manifestazioni di odio da parte di tutto il sistema calcio tedesco. È la storia del momento: RB, secondo lo statuto del club, sta (starebbe) per RasenBallsport. Letteralmente, lo sport della palla che viaggia sull’erba. In realtà, come si evince anche dal logo del club, il rimando alla Red Bull è qualcosa di palpabile, visibile, impossibile da nascondere. L’acquisto del club fa parte della strategia del magnate austriaco Dietrich Mateschitz, fondatore della fabbrica che produce la celebre bevanda energetica, che attraverso lo sport ha voluto consolidare il suo brand: oltre all’ex Markranstädt  (la squadra da cui la Red Bull ha acquistato la licenza per il campionato di quinta divisione tedesco), l’azienda possiede una squadra in Austria, una in Brasile, una in Ghana e due scuderie di Formula Uno.

Perché l’odio

Gli attacchi a questo particolare modo di fare business sportivo hanno due radici: una regolamentare, un’altra legata al tifo. In Germania, nessuna squadra può essere posseduta per il 50% da un’azienda: servono azionisti popolari. Red Bull, per aggirare questa regola, crea una società di garanzia limitata e mette un prezzo altissimo (800 euro) alla quota di associazione. Al Borussia Dortmund, la stessa quota costa 45 euro. Simili sotterfugi per nome e stemma del club: non possono esserci richiami pubblicitari, il Bayer Leverkusen è un’eccezione perché la partnership è vecchia di un secolo, e allora il management modifica il classico toro, modella le linee in maniera diversa e utilizza l’acronimo RB spacciandolo per un altro significato. Le critiche delle tifoserie di tutta Europa riguardano l’assoluta cesura col passato effettuata dalla Red Bull. Che, quando arriva in un luogo per acquistare un club, modifica colori sociali, nomi della squadra e tradizioni. Cancella, cioè, l’intera storia della squadra e di una tifoseria. I supporter più nostalgici, per protesta, hanno dato fuoco al campo da gioco del nuovo stadio di Lipsia, ovviamente la Red Bull Arena.

Il calcio, dopotutto

Nonostante tutto questo, la squadra è (meritatamente) prima in classifica e pratica un gioco tra i più divertenti d’Europa. Merito dell’allenatore Ralph Hasenhüttl, austriaco di Graz e reduce dai grandi successi sulla panchina dell’Ingolstadt, piccolo club bavarese condotto due anni fa alla promozione in Bundes e alla salvezza nell’ultimo campionato. Oltre ai già citati Werner (7 gol in campionato) e Forsberg (5 reti), gli altri calciatori più interessanti del Lipsia sono Keita, Burke e lex del bayer Leverkusen Papadoupulos. Il Lipsia ha il miglior attacco del campionato (27 gol in 12 partite) ed ha riportato l’ex Germania Est nella massima divisione tedesca a nove anni dalla retrocessione dell’Energie Cottbus. Eppure, non a tutti fa piacere. Anzi, quasi a nessuno. Tranne che alla Red Bull, evidentemente.

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