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Io, interista, propongo uno scambio ai tifosi del Napoli: a voi Icardi, a noi De Laurentiis

Maurito garantirebbe i gol al gioco di Sarri e l’Inter avrebbe finalmente un presidente che la salverebbe dal nuafragio.

L’Inter nel caos

La folgorazione è avvenuta sulla strada di Southampton, un paio di giorni dopo Istanbul. C’era chi rifletteva sulla splendida inutilità di Icardi con l’ennesima rimonta subita da una difesa schierata che si fa autogol dopo un ridicolo triplice rimpallo. E c’era chi malediceva un pari, che in pratica vale di nuovo l’Olimpo d’Europa, urlando cose turche all’indirizzo del Presidente.

Nel caos più oscuro, dove emergono vortici di nomi di calciatori e facce di allenatori sempre più famosi e costosi, all’improvviso la Luce che squarcia il Nero con un lampo di Azzurro: Icardi centravanti del Napoli scambiato alla pari con De Laurentiis presidente dell’Inter. 

Una follia? Una provocazione buona solo per scatenare commenti sui social? Niente di tutto questo. Sarebbe solo un affare di cuore per i colori Nerazzurro e Azzurro.

La società nerazzura è una Comune applicata al calcio

Cominciamo dai primi che ormai non primeggiano più da anni. I guai della Beneamata non sono solo causati da calciatori scarsi e strapagati o da moduli inapplicati o applicati male. L’Inter di oggi è una squadra rivoluzionaria: una Comune applicata al giuoco del Calcio. Non quella macchietta arancione che conosciamo qui sotto il Vesuvio, ma una vera Comune, come quella che prese il potere a Parigi nel 1871. I giocatori che con quelle improbabili magliette tornavano negli spogliatoi alla fine del primo tempo mimando schemi e movimenti all’insaputa dell’allenatore, raffigurano un po’ i socialisti rivoluzionari parigini dopo che i Prussiani, nel frattempo diventati Tedeschi, avevano invaso il patrio suolo. Per pochi mesi la Ville Lumière si diede una particolare forma di governo: La Commune! Roba così avanzata che anche Marx e Bakunin ne decantarono le gesta, mentre Lenin pensò bene di ricopiarla nella sua grande Russia, non senza una punta d’invidia.

Peccato però che il calcio sia uno sport di squadra e non un istituzione ai limiti dell’anarchia. In questo sport una squadra, per raggiungere risultati duraturi e non effimeri, deve essere guidata dentro (da un allenatore) e fuori dal campo (da una dirigenza). Altrimenti si perde. Così come persero dopo pochi mesi i Comunardi francesi.

Insomma, quella che è stata l’Inter del Triplete non ha bisogno di nuovi esterni difensivi né del terzo allenatore, e siamo appena a novembre, ma di una Presenza immanente. Per restituire il sorriso ai tanti tifosi, all’Inter serve un Presidente che si riveli imbarazzante, per la sua capacità di intervenire con toni sbagliati o parole sopra le righe, quando il momento lo richiede. E che riesca a spendere con giudizio e con fiuto i milioni degli ex comunisti cinesi.

Al Napoli di Sarri serve un centravanti

E passiamo ai Secondi che ormai da anni stazionano in zona Champions e qualche coppetta l’hanno messa in bacheca. Al Napoli serve uno che renda concreti gli splendidi schemi di Mister Sarri. Superfluo ricordare che qualcuno lo aveva intuito già dalla scorsa estate. Ad un certo punto sembrava che Maurito fosse la rima baciata con Dieguito in grado di cancellare il traditore Pipita. Non se ne fece nulla. E così siamo giunti ad un autunno dove il Presidente viene tacciato di “lucrare” sulle belle grazie del Napoli, mentre Icardi segna belli e “vani” gol per l’Inter.

Insomma, i Napoletani contestano il deus ex machina azzurro e gli Interisti guardano con sospetto il goleador in grado di far sognare gli Azzurri. L’ideale sarebbe uno Scambio di mercato, magari in quello dell’imminente gennaio. Ma come arrivare al “comune obiettivo” di riparare il timone di una barca anarchica come quella nerazzurra ed accontentare un’altra tifoseria che, evidentemente, si aspetta ben altro dal natante azzurro che, ad onor del vero procede da molti anni con una rotta certa, definita e produttiva.

Una rotta che ha portato giocatori importanti nel Golfo, gente che da queste parti albergava solo ai tempi di Ferlaino, il solo presidente contestato e vincente prima di Aurelio che sul palco del San Paolo ha reso refrain l’inno della Champions.

Ma come realizzare una cosa mai realizzata? Con la passione e con l’Amore, che sono gli elementi che dànno unicità ad un business qual è il Calcio. Solo la Passione e l’Amore per i colori Nerazzurri potrebbero spingere il giovane capitano dell’Inter al Napoli, così da garantire al coito perennemente interrotto degli schemi di Sarri l’orgasmo del gol e della vittoria. Solo la Passione e l’Amore per i colori Azzurri potrebbero spingere il vulcanico De Laurentiis a mettersi al timone della barca interista che sta affondando e guidarla, con i suoi tempestosi e salutari interventi, nelle acque alte che le competono per fama, blasone e, diciamolo, per ricchezza.

Ps. Lo Scambio sarà alla pari, senza l’aggiunta di un solo euro, perché l’Amore e la Passione, quelli veri, non hanno prezzo.

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