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Diritti Tv, rallenta la riforma della legge Melandri: a rischio il match settimanale in chiaro

Si avvicina la gara per l’assegnazione dei diritti tv nel triennio 2018-2021. L’unica strada per fare in tempo e anticipare la riforma sembra essere quella del decreto legge.

Diritti Tv, rallenta la riforma della legge Melandri: a rischio il match settimanale in chiaro

Un problema di tempistiche politiche rischia di far slittare la riforma della legge Melandri. Che è bloccata, in Parlamento, dall’approvazione della legge di stabilità e il referendum costituzionale del 4 dicembre. Un rischio che non può non avere delle ripercussioni sul calcio italiano, dato che l’eventuale approvazione potrebbe avvenire troppo tardi per poter indirizzare l’asta per i diritti tv della Serie A per il triennio 2018-2021. Secondo quanto riportato da Calcio&Finanza, a proposta di legge firmata da Bonaccorsi-Sbrollini è stata presentata alla Camera il 17 maggio 2016, ma è ferma in commissione Cultura. Prima di gennaio, niente da fare, e potrebbe essere davvero troppo tardi. Secondo quanto una fonte parlamentare ha riferito al sito specializzato, occorrono sette-otto mesi per un’approvazione totale della riforma.

Un’alternativa potrebbe essere quella del decreto legge, una possibilità che faccia leva sull’urgenza di modificare in senso moderno la Legge Melandri. Sarebbe l’unica strada per assicurare al pubblico la partita settimanale in chiaro assicurata dalla riforma scritta e proposta dal Pd. I tempi sono strettissimi, tutte le discussioni sono rimandate al post-referendum, quindi dopo il 4 dicembre. L’obiettivo dei club di Serie A è quello di pubblicare la gara in tarda primavera e chiudere l’asta al termine dell’estate 2017.

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