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Callejon in nazionale, la Spagna lo riscopre: «Il ritorno del dimenticato»

Rassegna degli articoli dedicati all’esterno azzurro, con la Roja dopo due anni: Mourinho, l’attaccamento al Napoli e qualche rivelazione sul suo futuro

Callejon in nazionale, la Spagna lo riscopre: «Il ritorno del dimenticato»

L’avevamo scritto ieri, che erano i suoi giorni. Che il ritorno in nazionale dopo due anni aveva in qualche modo fatto riscoprire José Callejon. Che poi, in verità, mai come stavolta è colpa degli altri: il numero 7 azzurro è sempre stato uguale a sé stesso, non ha mai cambiato abitudini o esiti del suo gioco. Certo, come tutti gli esseri umani ha periodi negativi e positivi, alti e bassi. Ci mancherebbe. Ma il contributo alla causa tecnica e tattica, il rendimento degli allenatori (non quello dei tabellini) non è mai cambiato.

E allora, ecco che su un buon numero di pezzi (provenienti da giornali iberici) che abbiamo letto e selezionato per scrivere e parlare di questo nuovo amore per Callejon da parte dei media, vi segnaliamo quello col titolo più significativo, almeno per noi: “José Callejón, el turno del olvidado“. Che è letteralmente traducibile, almeno fino a che non c’è il termine “olvidato”. Semplicemente, dimenticato. Parola di El Mundo, giornale generalista, e di Orfeo Suaraz. In realtà, quindi, anche gli spagnoli sanno che non si tratta o non si è trattato di Callejon. Più che altro, è stata “colpa” delle «convinzioni di Vicente del Bosque, che dopo la prima ottima stagione nel Napoli (2013/2014) non lo convocò per il Mondiale brasiliano, forse a causa della riconoscenza per i calciatori della sua vecchia guardia».

«Oggi – prosegue El Mundo – si apre una pagina di cambiamento, e Callejon ha 29 anni. La sua quarta stagione a Napoli l’ha portato a diventare un idolo locale, anche dopo l’addio di Benitez. Senza lo spagnolo in panchina, Callejon ha mostrato una grande regolarità, anche se i gol sono progressivamente diminuiti (15 il primo anno, 11 il secondo e 7 il terzo). In questa stagione, anche se siamo solo all’inizio, la media è la più alta di sempre (5 gol in 7 partite). Callejon ha portato il Napoli al secondo miglior periodo della sua storia dopo le vittorie degli anni 80 e 90, con Maradona e Careca. La squadra partenopea, sfruttando anche la crisi dei club milanesi , è riuscita a mantenere il livello competitivo della Juventus che ha tiranneggiato il calcio italiano negli ultimi cinque anni». Interessante vedere come in Spagna venga percepito il Napoli. Quasi meglio che a Napoli. Anzi, senza quasi.

Il resto del pezzo parla dell’infatuazione tattica di Mourinho, del senso del suo passaggio per la Serie A, di cicli della nazionale spagnola che si rinnova con Lopetegui. Più o meno gli stessi contenuti, più tecnici e tattici, proposti dal El Pais, che definisce Callejon come «un 9 travestito da 7». Il pezzo si apre con un paragone forse irriverente, ma che riflette l’esatta dimensione narrativa del primissimo Callejon: «Nel 2008, i tecnici del Castilla lo metevano a confronto con David Villa. Lo stesso fisico, la stessa capacità di finalizzazione e gli stessi movimenti». C’è poi una spiegazione numerica a questa idea del centravanti travestito da esterno: «Di tutti gli attaccanti chiamati da Lopetegui solo Diego Costa ha segnato più gol nelle ultime quattro stagioni: 77 in tutte le competizioni. Callejon ne ha segnati 50, ma sa interpretar benissimo entrambe le fasi di gioco. Il problema è che a 29 anni, questo ragazzo di Motril, non ha ancora goduto del prestigio di molti dei suoi connazionali nonostante abbia messo in mostra delle grandi prestazioni. Forse, è anche colpa della carriera particolare: tra il 2008 e il 2011, ha giocato per l’Espanyol, un club con poca propaganda; tra il 2011 e il 2013 era sostituto a Madrid. E da allora gioca in Italia, un paese a cui tecnici e media spagnoli prestano poca attenzione».

L’ultimo pezzo che volevamo proporvi è quello del Confidencial, dal titolo più didascalico (“Callejón, de llevar a lomos a Mourinho a volver a España para quedarse”) ma dal sottotitolo da imparare quasi a memoria: «Il canterano del Real Madrid è riuscito a fare più grande il Napoli e a guadagnarsi la chiamata di Lopetegui e l’ammirazione di tanti altri tecnici europei». All’interno del pezzo, si parla prima di tutto della stima di Mourinho: «Il portoghese l’ha lanciato per primo, con lui ha giocato 77 partite e ha segnato 20 gol. Gli ha aperto la strada». Poi, un piccolo break su Lopetegui, sul fatto che il nuovo ct spagnolo sia più aperto nei confronti dei calciatori che giocano all’estero. E infine, il rapporto ormai strettissimo tra Callejon e Napoli: «Callejon è strettamente identificato con la città, con i tifosi. È una cosa che accade a molti dei giocatori che giocano e si affermano a Napoli. Rapidamente sviluppano un attaccamento inspiegabile per una squadra che gli era estranea, ma che poi ti accoglie con le braccia aperte».

L’ultimissima parte del pezzo non farà piacere ai tifosi del Napoli. El Confidencial spiega infatti che questa, probabilmente, sarà «la sua ultima stagione partenopea». Il rinnovo fino al 2020 firmato recentemente, secondo il giornale spagnolo, prevedrebbe una nuova clausola rescissoria da 23 milioni di euro (anziché 32, come la precedente): un modo per richiamare l’attenzione dei grandi club spagnoli, Atletico Madrid in testa. Le cose brutte che succedono quando sono i tuoi giorni, anche e soprattutto per i media stranieri.

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