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Il Napoli e il suo girone di Champions: non è facile, ma si può fare

Primo commento a caldo del sorteggio di Montecarlo. Poteva andare meglio, ma anche molto peggio.

Il Napoli e il suo girone di Champions: non è facile, ma si può fare

Un buon sorteggio. Anzi, un sorteggio buono. Viene da dire così, dopo le due esperienze del 2011 e del 2013 e visto come si era messa in partenza. Il meccanismo dell’estrazione, a un certo punto, ha costretto la sorte a scegliere tra Benfica, Bayern, Barcellona e Psg per il Napoli. Ci è andata bene, perché il Benfica è un’altra cosa rispetto ai tre squadroni. Certo, a Lisbona non sarà facile. Ma sarebbe stata molto più complicata al Camp Nou, all’Allianz Arena o al Parco dei Principi.

Meno bene è andata per quanto riguarda terza e quarta fascia. La Dinamo Kiev e il Besiktas erano quasi il peggio della propria urna: la squadra ucraina, dopo Tottenham e Borussia Moechengladbach, rappresentava una sorta di spauracchio (anche a causa della difficoltà della trasferta); il Besiktas, invece, era – subito dopo il Monaco – in coda alle preferenze per la quarta e ultima fascia. Come dire, quindi: bene ma non benissimo. E vediamo perché.

Una prima analisi veloce ci dice innanzitutto che il girone del Napoli è composto da tre squadre campioni nazionali più gli azzurri. Ed è un record per questa Champions, dato che nessun’altra quartina presenta più di due club reduci dalla vittoria del titolo. Poi ci dice che Sarri e i suoi affronteranno squadre in grossa salute anche dal punto di vista “storico”: il Benfica ha vinto gli ultimi tre campionati e ha giocato due finali europee nel 2013 e nel 2014, più due quarti di Champions (2012 e 2016); la Dinamo Kiev è tornata al titolo in Ucraina (doppietta, nel 2015 e 2016) dopo cinque anni di digiuno causa il dominio dello Shakthar Donetsk, è prima in classifica a punteggio pieno in campionato ed è reduce dalla qualificazione agli ottavi dell’ultima edizione di Champions; il Besiktas, infine, ha vinto l’ultimo titolo turco dopo 7 anni di digiuno ma ha dovuto salutare gli alfieri della vittoria dello scorso anno, Mario Gomez (tornato in patria per giocare col Wolfsburg) e l’ex azzurro José Sosa (approdato al Milan).

Non sarà facile, eppure è tutto possibile. Il Napoli può (anzi, deve) pensare di fare qualsiasi cosa in queste sei partite. Può vincerle tutte così come può perderle, non parte mai battuto ma nemmeno così nettamente favorito (come in caso di Barcellona-Napoli o di Napoli-Ludogorets, per intenderci) da poter rischiare la figuraccia. Forse è un bene, anche alla luce del clima ancora poco disteso intorno alla squadra di Sarri. Ci sarà sempre bisogno del pubblico, soprattutto nelle decisive sfide del San Paolo.

Saranno molto difficili, sia logisticamente che dal punto di vista ambientale, le trasferte di Istanbul e Kiev, città di paesi ben lontani da una certa e verificata stabilità politica, interna e internazionale. Stadi caldi, appassionati, tendenzialmente sempre pieni. Roba bella e affascinante, certo, ma che potrebbe anche diventare un problema se l’approccio è simile a quello di Pescara.

Dal punto di vista strettamente calcistico, gli avversari da tenere maggiormente in considerazione sono ovviamente quelli che vestono la maglia rosso Benfica: tanti giovani interessanti (Lindelof, Jovic, Cervi e Benitez), ma anche vecchi leoni come Julio Cesar, il portiere ex Inter, e quel Luisao che otto anni fa inaugurò il Napoli europeo di De Laurentiis con un gol decisivo al San Paolo. Meno nomi interessanti, ovviamente, per Dinamo Kiev e Besiktas: Yarmolenko e Quaresma sono i due calciatori più importanti, talentuosi e conosciuti a disposizione dei tecnici Rebrov (sulla panchina della Dinamo ed ex gemello di Shevchenko) e Güneş (ct della nazionale turca ai Mondiali 2002, concluso al terzo posto). Nulla di eccezionale, ok, ma sempre uomini cui rivolgere la massima attenzione, dotati di grande esperienza internazionale. Va ahinoi ricordato che il portiere del Besiktas è quel Bojko che ci parò di tutto (soprattutto a Higuain) nella semifinale di Europa League col Dnipro.

Insomma, si può fare. Non sarà facile, poteva andare meglio. Ma poteva andare anche molto peggio, e basta leggere la composizione del Gruppo C per rendercene conto (Barcellona, Manchester City, Borussia Moechengladbach, Celtic). Dopo i primi due tentativi andati malissimo, stiamo aggiustando la fortuna dei sorteggi. Sta a Sarri e ai suoi ragazzi farla diventare fortuna reale, sul campo. Noi del Napolista presenteremo domani tre schede accurate, approfondite, sulle tre avversarie degli azzurri. Intanto, ce le studiamo meglio. Vi faremo sapere.

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