Una nuova grande e storica rivoluzione potrebbe investire il calcio britannico. Dal 2019/2020, infatti, la piramide calcistica inglese potrebbe essere ampliata con un nuovo campionato a girone unico (la League Three) e con l’ingresso delle scozzesi Celtic e Rangers Glasgow, sul modello delle gallesi Swansea (attualemte in Premier League) e Cardiff City (ora in Championship, ma con un passato recente nel massimo campionato).
Secondo quanto riportato da Calcio&Finanza, stiamo parlando di quello che, al momento, è solo un progetto abbozzato. Ma che ptorebbe diventare realtà già nel prossimo anno, con l’approvazione di queste storiche modificazioni. È più insistente, comunque, la voce sulla possibile riforma dei campionati professionistici: allo studio c’è il passaggio a una piramide di 100 squadre per cinque divisioni, con la creazione ex novo di un campionato oggi inesistente (un’ipotetica League Three, quinto livello oggi invece di competenza della Non-League, ovvero regolato da un sistema semi-professionistico o dilettantistico) e la riduzione a venti squadre per tutte le divisioni, dalla Premier (già a venti) alla League Two, passando per Championship e League One.
Le motivazioni sono di carattere economico (il passaggio di tutti i campionati a 20 squadre permetterebbe di concentrare tutte le partite nel week-end, in modo da garantire maggiori introiti al botteghino e televisivi, oltreché limitare le trasferte) e tecnico (abolizione delle seconde squadre e valorizzazione massimale delle squadre riserve, che in questo modo si troverebbero con maggior spazio).
Da 92 club professionistici, si passerebbe quindi a 100. Con la possibile e suggestiva aggiunta, però, dei due storici club di Glasgow, da sempre iscritti (e quasi sempre vincitori unici) del campionato scozzese. Già in passato si era più volte parlato di un possibile passaggio delle due squadre dell’Old Firm, uno dei derby più antichi e sentiti del mondo, nel più competitivo campionato inglese. Ora, questa eventualità potrebbe diventare realtà. Con il favore dei due club, che andrebbero finalmente a misurarsi in un torneo degno del loro blasone e vedrebbero decuplicarsi il valore e l’appeal sul mercato; ma pure con l’approvazione del resto della Premier scozzese, che perderebbe forse di interesse mediatico ma ne guadagnerebbe sicuramente in competitività interna.
Ovviamente, siamo solo ai primi scampoli di rivoluzione. Non tutti sembrano d’accordo. Se ne riparlerà presto, si deciderà a giugno 2017. Intanto, i Rangers sono tornati in massima serie a quattro anni dal fallimento e dalla retrocessione in terza serie. È già qualcosa.