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Il pareggio della Roma fa sentire il Napoli più tranquillo

Il pareggio della Roma fa sentire il Napoli più tranquillo

Roma-Bologna 1-1 è stata un mezzo regalo al Napoli. Incartato, con la carta della fortuna e dell’impegno assoluto, da quel Bologna che ha fermato tutte e tre le squadre che in questo momento occupano il podio della Serie A.

I giallorossi hanno chiuso ieri sera una serie eccezionale di dieci partite, con otto vittorie, due pareggi e quindi 26 punti conquistati. Un ruolino secondo solo a quello della Juventus (28 punti) e superiore di 6 punti a quello “normale” del Napoli che ha vissuto qualche incidente di percorso (6 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte per 20 punti conquistati). La rincorsa della banda rivitalizzata da Spalletti era iniziata proprio dopo la sfida contro i bianconeri a Torino, uno 0-1 della squadra di Allegri, con il gol scacciapensieri di Dybala e una partita di slow play posizionale in attesa che l’avversario si scoprisse.

Dopo, i giallorossi hanno preso a volare grazie al lavoro nuovo del tecnico nuovo. La ripetizione dell’aggettivo è fondamentale per capire la portata dell’intervento dell’ex allenatore dello Zenit, che per far ripartire i giallorossi ha deciso, in prima istanza, di destituire i totem Totti e De Rossi. Da qui, il passaggio graduale a una squadra più veloce e varia nelle soluzioni offensive, con Perotti alternativa a Dzeko nel ruolo e nell’interpretazione del centravanti, e gli esterni Salah ed El Sharaawy a fungere da guastatori offensivi e primi finalizzatori. Il pareggio col Bologna di ieri, sfortunato anziché no, è arrivato pure a controbilanciare gli eventi comunque positivi che hanno fatto da cornice alla serie della Roma: un calendario agevole (Spalletti ha battuto Frosinone, Sassuolo, Sampdoria, Carpi, Palermo, Empoli, Fiorentina, Udinese e Lazio), le squadre più forti affrontate nel periodo peggiore della loro stagione (la Lazio nel derby con Pioli esonerato subito dopo, l’Empoli in caduta libera) o comunque domate con episodi abbastanza benevoli (il rigore fallito da Berardi al 90esimo a Sassuolo). Certo, grandi meriti a Spalletti, soprattutto per aver ricostruito mentalmente una squadra che con Garcia, la ricordiamo al San Paolo, era diventata l’ombra di se stessa. Ma anche il giusto quantitativo di buona sorte, fondamentale per mettere insieme una serie così lusinghiera di risultati. Fino al gol di Rossettini (curiosità: aveva segnato anche al Napoli) e a un pareggio che complica un po’ la rincorsa al secondo posto.

Ora, parte un altro sprint. Con una classifica livellata in maniera perfetta, tra l’altro, da distanze cicliche di sei punti: quelli di vantaggio della Juventus sul Napoli, del Napoli sulla Roma e della Roma sull’Inter. Con sei partite ancora da giocare, una situazione ormai quasi delineata per tutti i verdetti che però potrebbe in qualche modo ribaltarsi ancora a causa degli scontri diretti. Proprio in funzione di quello importantissimo tra Roma e Napoli, l’impresa compiuta ieri sera dalla squadra di Donadoni assume un valore fondamentale. Perché permette al Napoli di presentarsi con meno patemi d’animo alla prossima sfida di San Siro con l’Inter, e di preparare poi il match dell’Olimpico (una settimana dopo Inter-Napoli, con in mezzo la difficile gara al San Paolo contro il Bologna) potendo eventualmente contare su due risultati. Non deve essere questo l’atteggiamento del Napoli, soprattutto in relazione a un dna calcistico che non permette alla squadra di Sarri di preparare e avvicinarsi alle partite con l’idea di controllarle e amministrarle. Però, d’altra parte, la tensione mentale di non poter perdere è una brutta besita. Con cui il Napoli potrebbe non dover combattere.

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