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Il calcio italiano e il problema Lega Pro: 28 club falliti in 5 anni

Il calcio italiano e il problema Lega Pro: 28 club falliti in 5 anni

Buttare la polvere sotto il tappeto. Potrebbe sintetizzarsi così, con la metafora della casalinga, la situazione del calcio italiano e delle serie minori: la Lega Pro, terzo livello del campionato, è una vera giungia. L’ha detto recentemente l’allenatore di un club storico, il Pisa, che a sua volta è storico pure lui: Gennaro Gattuso, campione del mondo 2006, non è stato tenero. Anzi: «Che sport è questo dove ogni settimana la classifica cambia e da una domenica all’altra le squadre si trovano ad affrontare avversari con motivazioni e obiettivi radicalmente modificati? Succede solo in Italia».

La situazione non è molto diffferente da quanto descritto dall’ex mediano del Milan: secondo un’analisi pubblicata da Calcio e Finanza, nelle ultime cinque stagioni di Lega Pro, sono fallite 28 società e sono stati comminati 240 punti di penalizzazione. La stragrande maggioranza dei punti decurtati alle squadre di terza serie fanno riferimento a inchieste per mancati pagamenti e irregolarità finanziarie varie. Su 329 squadre partecipanti, sono state penalizzate in 71 (una ogni 4, praticamente) per una media di 3,3 punti.

La situazione nelle ultime due annate, se possibile, è ancora peggiorata: 31 squadre penalizzate su 114, 104 punti totali sottratti alla classifica e sette fallimenti, tutti nel campionato scorso. Squadre di categoria, ma anche piazze importanti del calcio italiano: Reggina, Varese, Venezia, Monza, Grosseto, Castiglione, Barletta. Più il Savoia di Torre Annunziata, retrocesso sul campo e poi costretto a ripartire dall’Eccellenza dopo la radiazione dai campionati professionistici. La terza in quindici anni. Come dire: buttare la polvere sotto il tappeto. E lasciarla lì a marcire, senza intervenire.

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