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Il Napoli è come i bambini di Silvina Ocampo: bambini al comando che si divertono

Il Napoli è come i bambini di Silvina Ocampo: bambini al comando che si divertono

Campioni d’inverno, come non cominciare da qui, come non gioire. Perché non dovremmo essere contenti di una cosa che non accadeva da 26 anni? Gioire si può per qualche ora, per qualche giorno addirittura. Siamo tifosi, non siamo stupidi, sappiamo che si tratta di una gioia passeggera, di un momento di godimento, ma perché lo sappiamo? Perché tutti sanno, ma i napoletani lo sanno meglio, che tutte le gioie, tutte le felicità sono di breve durata e allora quando arrivano bisogna coglierle. Io rido da ieri pomeriggio, eppure so che il risultato che conta sarà quello di fine stagione, intanto, però, contano anche alcune altre cose. Conta che la squadra che chiude il girone di andata al primo posto sia quella che abbia giocato meglio, non me ne vogliano gli interisti, ma credo sia giusto così. Conta che la squadra campione d’inverno sia quella che abbia segnato più gol, che abbia la seconda miglior difesa. La squadra che ha il capocannoniere e, al momento, il miglior giocatore del campionato, non credo che ci siano dubbi su questo. Io non ne ho, voi non dovreste averne. La squadra che ha l’allenatore in tuta, che non se la tira, che capisce di calcio, che ha idee prodigiose, che sa quando cambiarle. Per questi e altri motivi noi dobbiamo gioire in queste ore, è quasi un dovere. Dobbiamo gioire perché ci stiamo divertendo, siamo qui per questo, dopotutto.

Ieri sera continuava a venirmi in mente Gogol’, non so perché, la mia memoria mi diceva che c’è un passaggio da Le anime morte (le edizioni italiane sono moltissime, le migliori sono quelle Einaudi – trad. A. Villa, e la più recente di Feltrinelli trad. di Paolo Nori), ma la stessa memoria mi tradiva non rivelandomi quale fosse, pazienza. Sappiate che il libro di Gogol’ c’entra ma non mi ricordo perché. Allora allontaniamoci dalla Russia e torniamo lì dove è giusto tornare, in Argentina, a Buenos Aires. Una delle più grandi scrittrici sudamericane è Silvina Ocampo, grande amica di Borges, e bravissima. Una delle scrittrici più fantasiose che io abbia mai letto. Nei suoi incredibili racconti, pieni di inventiva, magia e di una prosa che incanta, sono spesso protagonisti i bambini. Bambini che fanno cose da grandi, bambini che sovvertono i principi degli adulti, bambini che inventano e prendono il sopravvento, bambini che scrivono le regole, che ridefiniscono i ruoli. Bambini al comando che si divertono. Nulla di più adatto per raccontare il Napoli di questo girone d’andata. Il Napoli è come i bambini della Ocampo.

I bambini che – ad esempio – nel racconto Le invitate (in Un’innocente crudeltà, La Nuova Frontiera, 2010 – trad. di Francesca Lazzarato), trasformano una festa di compleanno in un esercizio di dominio. Chi accoglie le bambine invitate con le loro madri, nonostante sia malato, chi porta un regalo provocante, chi il proprio regalo non vuole né aprirlo né mostrarlo. I bambini del racconto I funamboli (stesso libro), due fratelli che inventano acrobazie, uno sul serio, tali da ricevere applausi in un circo nel quale doveva essere spettatore, e l’altro che vive di riflesso le acrobazie del fratello, fino al giorno in cui saltano dalla finestra: “Un giorno in cui non sentivano il freddo della sera sulle braccia nude, fermi sul davanzale di una finestra del terzo piano, fecero un salto glorioso e, avvolti in un saluto, andarono a schiantarsi contro le piastrelle del cortile.”, fermiamoci un attimo prima dello schianto, il salto glorioso lo fa il Napoli, invece dello schianto sulle piastrelle c’è la corsa di Hamsik a pelo d’erba, la strepitosa azione di Higuain, quel tiro incantato di Gabbiadini. Ora continuiamo la frase: “Clodomira, che stava stirando nella stanza accanto, vide il gesto meraviglioso e sentì, con un sorriso, che da tutte le finestre si affacciavano milioni di grida e di braccia plaudenti, ma continuò a stirare. […] Adesso era abituata a queste cose.” Clodomira è il Frosinone, le grida e le braccia plaudenti solo le nostre ma anche quelle dei diffidenti. Le mamme del primo racconto alle quali i figli si ribellano sono le squadre che al momento sono dietro di noi. Speriamo che ci restino e speriamo di continuare a divertirci. La Ocampo è dalla nostra parte. 

Gli appunti del drone Giggino

Lo stadio del Frosinone è abbastanza piccolo, così ho potuto starmene a casa e inviare solo una piccola microcamera telecomandata. Sono talmente avanzato tecnologicamente che ormai sarei in grado di preparare una pizza fritta con un semplice calcolo matematico. Il computer di Star Trek a Giggino gli fa una pippa, diciamolo. Il problema, però, è che la telecamera si è emozionata al gol di Albiol e da quel momento non ha ripreso più nulla. In pratica ho preso gli appunti guardando la partita in streaming, da casa, con telecronaca in russo, uno spettacolo. Sulla mia scheda tutti segni positivi, una partita stupenda, cose belle fatte con semplicità. Manca sempre il gol di Calle, ma ormai pure lui si è convinto che se non segna è meglio. Ho detto al mister che il capitano è stato il migliore in campo. Il mister mi ha guardato come a dire che già lo sapeva e mi ha passato una sigaretta. Iss’ a mme.

Notizie dall’Inghilterra

Cene e cenette. Behrami è molto offeso, Britos (che è titolare, ricordiamolo) non lo ha invitato all’ultima grigliata. In realtà non si sono capiti. Britos gli aveva solo detto di non sedersi a tavola ma di partire dalla panchina che ha in giardino, poteva entrare verso la terza portata quando gli altri sarebbero già stati sazi. Piccole incomprensioni. Inler sta per quotare la Waller Beer in borsa, cose da non crederci, gli svizzeri con i soldi ci sanno fare, niente da dire. Ora stanno tutti riposando che domani e mercoledì giocano di nuovo, come se niente fosse.

Note a margine:

–  Se David Bowie non fosse morto, proprio in queste ore, starebbe ridendo insieme a noi, era chiaramente un tifoso del Napoli. Ciao mio cantante preferito di sempre, non ti dimenticherò.

–  Sarri i 57 anni te li porti benissimo, ancora auguri.

–  Stamattina al bar un tifoso della Juve, un amico, mi ha detto che non prendere Higuain al tempo fu un errore. Gli ho detto che due fenomeni nella stessa squadra non vanno bene, loro hanno già Bonucci.

–  Mancano 20 giorni alla fine del mese, ricordiamoci di abbandonare Zuniga

–  #IoStoConSarri

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