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La pioggia di Kiev spazza via il Napoli, il Dnipro meritatamente in finale

La pioggia di Kiev spazza via il Napoli, il Dnipro meritatamente in finale

La pioggia di Kiev, le lacrime napoletane. Avvantaggiato dal gol irregolare dell’andata (1-1 al San Paolo), il Dnipro colpisce ancora con Seleznyov (1-0) ed elimina il Napoli. La finale di Europa League sarà Siviglia-Dnipro.

E’ stato un Dnipro autoritario, sorprendente forse, compatto, reattivo, veloce. Due linee di difesa ravvicinate hanno spento i tentativi del Napoli. Imbrigliati Callejon e Insigne, chiuso Higuain, spento Gabbiadini. Sotto la pioggia polveri bagnate del Napoli. Il Dnipro merita ampiamente di andare avanti, la sua partita a Kiev è stata perfetta.

La qualificazione era morta all’andata sulle quattro occasioni di Higuain sventate da Boyko. E’ morta al ritorno su altre due opportunità del Pipita che il portiere ucraino ha sventato. Non ha avuto cattiveria Higuain sulla prima occasione lanciato da Inler davanti a Boyko che salvava con una gamba (7’). E’ stato splendido il colpo di testa dell’argentino sul cross di Ghoulam, ma è stato straordinario Boyko a sventare in corner (28’).

Sono state le due migliori occasioni del Napoli per andare in vantaggio. Nella ripresa, incassato il gol di Seleznyov (58’), viziato da una trattenuta ad Albiol, il Napoli ha fatto solo una pressione confusa. L’ingresso di Hamsik (55’ per Gabbiadini) e Mertens (61’ per Insigne) sembrava poter dare più brillantezza e incisività per andare al bersaglio. Ma il Dnipro ha resistito alla pressione azzurra.

Con l’ingresso di Henrique (79’ per David Lopez), Benitez portava  la squadra a giocare col 3-4-3, Henrique difensore e Maggio più avanzato, ma non arrivava il pareggio per guadagnare almeno i supplementari. Finiva fuori un bel diagonale di Mertens (68’). Il gigantesco brasiliano Douglas (1,90) di testa ricacciava sulla linea, sotto la traversa, la conclusione di Higuain (77’).

Non aveva neanche fortuna il Napoli, ma non è stato il Napoli atteso alla grande impresa. Il Dnipro gli ha rubato subito la scena. Gli ucraini non si sono attestati in difesa per lo 0-0, che li avrebbe ugualmente qualificati, ma hanno condotto dall’inizio una partita autoritaria, convinta, generosa, implacabile nel pressing, nei raddoppi di marcatura, nella rapidità a coprire le linee di passaggio, pronti col magnifico Koplyanka a sinistra e le discese del terzino Fedetskiy a destra ad aprire il gioco e a insidiare il Napoli. Aggressivi erano, poi, i due mediani Kankava e Fedorchuk pressando i centrocampisti azzurri per non far partire l’attacco del Napoli.

In effetti, il Dnipro ha fatto la partita che doveva fare il Napoli con coraggio, continuità e una manovra veloce fra la fase difensiva e quella di attacco. Il Napoli è stato debole nella testa e nelle gambe.

Gabbiadini cominciava a sorpresa al posto di Hamsik. Forse non è stata una trovata felice perché Manolo non crea e non indirizza l’attacco come Marek, è solo un gran finalizzatore. Ma anche in questo ruolo non ha avuto chance, chiuso perennemente da Kankava, così come Fedetskiy annullava la verve di Insigne e Matos aveva complessivamente la meglio su Callejon.

Restava in mezzo un Higuain nervoso che ha mancato ancora le opportunità per trascinare il Napoli alla finale di Varsavia. Il Napoli del 1989 di Maradona non ha avuto seguito. Ventisei anni dopo, il Napoli di Benitez ha fallito l’impresa in Europa League.

Discretamente attento in difesa, il Napoli (con Hamsik in panchina) ha tentato di manovrare con Inler, e con i limiti di Inler, con qualche inserimento di David Lopez e con i cross ripetuti di Ghoulam. Ma sul gioco alto, l’area del Dnipro era off-limits.

Andujar difendeva bene (33’) sulla conclusione di Seleznyov, preferito in partenza a Kalinic, in omaggio forse al gol dell’andata. Il Dnipro non congelava mai il gioco, ma lo teneva sempre vivo per colpire. Manovrava con vigore e belle combinazioni. Arrivava quasi sempre primo sulla palla.

Nella ripresa, Luchkevych sul contropiede di Seleznyov, a difesa azzurra aperta, batteva fuori il diagonale (48’). Avvisaglia del vantaggio ucraino che si materializzava manco a dirlo sul cross del temuto Konoplyanka, che Maggio e Callejon non riuscivano ad ostacolare: Seleznyov, alle spalle di Albiol e trattenendo lo spagnolo, segnava di testa con una torsione acrobatica, fermo Andujar (58’).

L’impresa degli azzurri diventava proibitiva con la stanchezza montante e le larghe chiazze d’acqua del terreno di gioco per la pioggia incessante che frenavano qua e là il pallone. Il Napoli non dava mai l’impressione di forza e convinzione per rimontare. Attacchi confusi, imprecisi, arrembaggio con scarsa lucidità nel preparare l’azione e concluderla.

Sullo 0-1, Andujar ribatteva due tiri consecutivi di Kalinic (89’), subentrato a Seleznyov, e sventava anche la conclusione di Matheus. Al 92’, mentre il Napoli si affannava alla ricerca del pareggio, Matheus di testa centrava la traversa (92’).
Mimmo Carratelli     

NAPOLI (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; David Lopez (79’ Henrique), Inler; Callejon, Gabbiadini (55’ Hamsik), Insigne (61’ Mertens); Higuain.

DNIPRO (4-2-3-1): Boyko; Fedetskiy, Douglas, Cheberyachko, Matos; Kankava, Fedorchuk; Luchkevych (67’ Matheus), Rotan, Konoplyanka (85’ Gama); Seleznyov (75’ Kalinic).

ARBITRO: Mazic (Serbia).

RETI: 58’ Seleznyov.

 

EUROPA LEAGUE.

Ritorno semifinali:

Dnipro-Napoli  1-0 (andata 1-1)

Fiorentina-Siviglia 0-2 (0-3).

FINALE: Siviglia-Dnipro.

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