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Al nuovo Insigne riesce tutto, anche l’impresa di un napoletano che trascina il suo Napoli

Al nuovo Insigne riesce tutto, anche l’impresa di un napoletano che trascina il suo Napoli

Ecco cosa mancava al Napoli. Il cuore di Lorenzo. Il giocatore tifoso. Che corre, dribbla, perde palla, la recupera. E via, verso la metà campo avversaria, a servire il compagno piazzato nella posizione migliore. Poi rientra, difende la sua porta. E quindi di nuovo in discesa libera, sicuro, al centro del palcoscenico come attore protagonista, un’occhiatina intorno e tira, a giro. E segna. Proprio lui che non è mai stato un gran goleador, troppe volte non fortunatissimo. Epperò stavolta sì, la palla è entrata, alla grande. Guarda la curva e piange Lorenzo, scuotendo la maglia. Che ama più delle sue gambe, più del suo stipendio. Il Capitano che dopo il grave infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo per quattro mesi, segna e lo fa da fuoriclasse. Con il cuore.

Lo stadio che esplode, l’esultanza dei compagni e le lacrime di Gabbiadini, grande e grosso, per nulla partenopeo, che si mescolano con le sue: è questo il calcio che vogliamo vedere. È questo il calcio che ci piace, quello fatto di ragazzi tenaci come Insigne, sempre pronti a sacrificarsi per la squadra e a lottare fino al fischio finale.

Lorenzo smentisce ogni giorno chi si vede costretto a constatare, anche con rammarico, che i napoletani non possono giocare a Napoli. Anzi sembra proprio una missione la sua: portare sul manto verde la passione a volte scomoda degli spalti.

Lorenzo è tornato in campo come meglio non poteva. Motivato e preparato. Anche più disciplinato. Non che abbia mai mostrato presunzione, ma in queste prove da rientro lo ritroviamo meno impacciato e più consapevole. Sembra che abbia approfittato del periodo di recupero per superare l’imbarazzo. Sembra che ad ogni movimento segua una vocina che gli dice qual è la cosa giusta da fare. È evidente che è rientrato in campo dopo un’iniezione di fiducia che sta dando e darà molti frutti e speriamo molti gol. E speriamo pure che il suo entusiasmo bambino possa alleggerire il più smaliziato e a volte immotivatamente cupo Higuain (che amo, sia chiaro).
Alessandra Buono

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