Non l’abbiamo mai visto così. Nemmeno dopo i peggiori errori arbitrali. Nemmeno dopo le più fantasiose cappellate dei nostri portieri. Neanche dopo i più madornali svarioni dei nostri difensori e le poderose svirgolate dei nostri attaccanti.
Rafa Benitez era furioso dopo la partita con Torino. Era talmente furioso da non riuscire nemmeno a dire con chi ce l’aveva.
Qualche allusione alle immagini, agli episodi. L’ammissione di essere stanco. Ma il vero motivo di quella rabbia il mister non l’ha rivelato.
Personalmente dubito che la furia che si leggeva sul suo viso fosse dovuta alla leggerezza di Koulibaly che ha regalato al Toro il corner da cui è scaturito il gol o alla mancata marcatura di Glick che ha poi scaraventato la palla in rete. Una segnatura che è arrivata proprio quando il Napoli pareva aver deciso di provare a vincere, è vero, ma quando c’era comunque tutto il tempo per raddrizzare la partita.
Non mi pare che lo sguardo torvo di Benitez, che stava adempiendo, per la prima volta da quando è in Italia, i doveri con stampa e TV come farebbe un impiegato al quale hanno appena comunicato una riduzione di stipendio, possa essere dovuto ad un errore individuale.
Scarterei anche l’ipotesi degli errori arbitrali. Un paio di situazioni dubbie ci sono state, è vero, ma nulla di eclatante e, comunque, nulla che abbia cambiato il segno della partita.
Rafa aveva tutta l’aria di pensare di aver sprecato il proprio tempo, di aver parlato al muro. Dava l’impressione di sentirsi deluso e tradito, come se si fosse accorto che, nonostante il motto “spalla a spalla” fosse rimasto solo a portare il peso della stagione.
Con un tweet nella notte il mister ha detto di voler parlare con i giocatori prima di commentare la sconfitta di Torino.
Mi pare una decisione saggia, ma mi aspetto che subito dopo Benitez spieghi a noi tutti le ragioni della sua rabbia. E vorrei che fossero spiegazioni molto convincenti, perché già vedo scatenarsi, su vari siti web, la corsa alle ipotesi più assurde.
Il Napoli ha davanti una stagione che può regalare enormi soddisfazioni ed ha bisogno di serenità e lucidità. Vedere il mister che perde la trebisonda in diretta TV non è il modo migliore per affrontare le prossime sfide, a partire dalla Lazio in Coppa Italia.
Fabio Avallone