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Dal Mattino non una parola di condanna per l’aggressione al bus del Napoli

Dal Mattino non una parola di condanna per l’aggressione al bus del Napoli

“Basta. La sconfitta nell’unica competizione in cui finora il Napoli era imbattuto impone una riflessione vera perché non si può andare avanti così. Non lo merita una tifoseria che è stata illusa da un gioco che è assoluta monotonia, escluse le belle cose che sa fare Callejon. Sono stati mortificati quei 2500 tifosi che erano a Berna: alcuni, lividi di rabbia, hanno reagito prendendo a calci il pullman degli azzurri e insultandoli. Serve una scossa forte da parte di chi governa il club ai giocatori e all’allenatore: il Napoli non può perdersi così, inseguendo le utopie di Benitez”.

Così si conclude l’editoriale del Mattino, un editoriale molto duro nei confronti di Benitez e non tenero verso la campagna acquisti. Un editoriale che poteva essere tranquillamente scritto da qualsiasi tifoso arrabbiato. Punti di vista, ci può stare per carità. Ciò che colpisce è l’assoluta assenza di una parola di condanna nei confronti dell’aggressione. Sembra quasi che ci sia una sorta di giustificazione. Abbiamo perso in quel modo, i tifosi erano lividi di rabbia, gli avevi promesso lo scudetto, il minimo è che ti tirino calci all’autobus; cosa vuoi che ti aspetti? Che vuol dire, che la delusione giustifica i calci e i pugni al pullman della squadra? È possibile che un giornale come Il Mattino non dica in un editoriale una parola di più? 

Già facciamo fatica a digerire che certi ragionamenti li facciano i tifosi del Napoli su facebook, figuriamoci il principale quotidiano della città. Siamo francamente basiti. E Non c’entra nulla la prestazione del Napoli. Come la vogliamo definire? Orrenda, inqualificabile, pessima? Scegliete voi il termine, ci interessa relativamente. Ma che la contestazione-aggressione passi addirittura in secondo piano, se non giustificata, è francamente da incoscienti.

Poi non ci lamentiamo se e quando la situazione – a Napoli come altrove – ci sfugge di mano. Il calcio è un gioco, ogni tanto fa bene ricordarlo. La violenza – di qualsiasi tipo e in qualunque forma si manifesti – va sempre condannata. Dopo i fatti del 3 maggio si era detto che tutti avremmo dovuto abbassare i toni. Pare che la lezione, com’era facilmente prevedibile, sia stata vana. Noi giornalisti abbiamo grandi responsabilità; ogni tanto tocca prendersi qualche insulto, non si può assecondare il corso del fiume. Poi il Napoli di Benitez gioca male e tutto quello che volete. Ma questa è un’altra storia.
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