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Calcio, ti amo. Torna a illuderci come sai fare tu

L’occhio cade su un “Mattino” di un mese fa. Pietro Gargano, il 10 giugno, dedicava un bellissimo articolo ai “fratellini d’Italia”: Ciro Immobile, Lorenzo Insigne, Marco Verratti, Riccardo Maniero e Antonio Balzano. I “magnifici cinque” – così li chiamavano – giocavano insieme nel Pescara di Zeman. Tutti portavano al collo una medaglietta metallica di stile militare, c’era scritto “i fratellini”. Se la toglievano solo per entrare in campo. Mai in discoteca, solo mangiate di pesce, scrive Gargano. Una favola spazzata via da quell’espulsione assurda di Marchisio. Non solo da quel cartellino rosso, è vero, ma soprattutto. Il calcio è, secondo me, la metafora della vita. Dall’altare nella polvere in pochi minuti, anzi secondi. Un episodio ti fionda verso il cielo o ti trascina negli abissi. Questo campionato mondiale brasiliano lo conferma. Higuain partner ideale di Messi, tanto da scatenare pagine e pagine di fantamercato. Poi Gonzalo si mangia un gol clamoroso nella finalissima e – pare – le sue quotazioni precipitano. Solo chi non ha mai provato a calciare un pallone può giudicare i calciatori da un tiro in porta fallito. Ma continuo. Se l’arbitro non avesse annullato il gol del Pipita, se lo stesso Pipita avesse mirato meglio; se Leo Messi, al minuto numero 122, avesse indovinato la punizione dal limite; se Neymar non si fosse fratturato; se Balotelli fosse biondo con gli occhi azzurri e un colorito alla Brad Pitt (perché biondo ogni tanto lo è già; se Baggio non avesse fallito il rigore nella finale; se Maradona contro il Tolosa non avesse centrato il palo, se il Napoli non avesse perso 2 a 3 al San Paolo contro il Milan di Arrigo Sacchi). La storia non si fa con i se e con i ma e la nonna, se avesse tenuto il trolley sarebbe stata un tram. Tutto vero. Ma quanto parlare. Come tutti i tifosi, ho seguito il calciomercato e dopo Gonalons, Lavezzi, Mascherano, Reina, Skrtel, svaniti nel nulla, oggi forse si annunciano Michu e Kramer. Calcio, ti amo. Altro che religione. Sei tu l’oppio dei popoli. A riportarci con i piedi per terra ci penserà il presidente Aurelio de Laurentiis. Ho profetizzato ai miei tre amici del baretto l’imminente annuncio di DeLa: “Nel pieno rispetto del fair play finanziario, i nuovi acquisti sono Zuniga, Maggio e Vargas. Ma anche un po’ Hamsik. Con una spolverata di Rafa Benitez. Credetemi, trattenerlo qui al Napoli è stato l’acquisto più importante”.Giuseppe Pedersoli

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