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D’Esposito “rivisita” Machiavelli pur di non riconoscere i meriti di Benitez

Un altro autorevole tifoso si iscrive al partito degli antirafaeliti.
Fabrizio d’Esposito ha così scritto nel suo editoriale “Machiavelli e il culo di Benitez”: «è arrivato il momento di conferire nobiltà alla fortuna rafaelita di giovedì sera. In tempi normali, come ammesso da Reina, lo Swansea avrebbe passeggiato come i cechi del Victor Plzen. Ma per Rafa la fortuna è stata ceca in altro verso non geografico».

Subito dopo, per dare dignità scientifica al suo pensiero, cita, con un accostamento funambolico all’era renziana, il grande pensatore fiorentino Niccolò Machiavelli: “la fortuna si merita e si conquista dominando gli eventi, non subendoli”.

A d’Esposito il senso dell’umorismo non manca, ma la sua moderna rivisitazione del pensiero di Machiavelli non sembra avvalorare la sua tesi, perché la mancata passeggiata dello Swansea non è equiparabile a quella del Victor Plzen, dal momento che, nella economia della partita di giovedì sera, la distribuzione delle opportunità è sicuramente a favore del Napoli che, alla capoccia di Bony, può opporre almeno cinque palle gol (rilevanti anche sul piano temporale) divorate da Higuain e Hamsik.

Sta di fatto allora che a d’Esposito è sfuggito che il discorso di Machiavelli sulle caratteristiche del comando assegna alla fortuna un valore complementare quando si merita dominando gli eventi e non subendoli come il Napoli di Mazzarri col Victor Plzen.

A mio avviso, quindi, il tentativo di alterare il rapporto tra merito e culo, sotto l’avallo di Machiavelli, sia pure con una adesione fideistica di benvenuto verso il secondo elemento, non coglie nel segno, perché tenta di avvalersi, in maniera strumentale, di una situazione di favorevole equilibrio tra il merito e la fortuna per contestare le qualità di Benitez e la nostra fede rafaelita, fondata sulla ragione ma animata soltanto, per chi non lo avesse capito, dalla nostra sconfinata passione per il Napoli.
Antonio Patierno

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