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Il Napoli atteso alla controprova col Chievo

Smaltita l’emozione per il sorteggio Champions, con nuovi rivali europei all’orizzonte di fine settembre, nientemeno che Lewandowski e i molossi del Borussia Dortmund alla prima uscita, vice campioni d’Europa, il campionato propone al Napoli, a tambur battente, la controprova della scintillante esibizione contro il Bologna nel match di apertura, meno difficile del previsto. Si va a Verona, sponda Chievo, il quartiere che fa meno abitanti della Pignasecca, dove da tre anni gli azzurri rimediano memorabili legnate, quindi trasferta da diffidarne subito.
Nel rione degli “asini volanti”, Peppe Sannino, sbarcandovi quest’anno con idee concrete, ha messo su un fortilizio plasmato sull’unico 4-4-2 del campionato contro cui hanno fallito, domenica scorsa, Cassano e Amauri, e il Napoli non vi troverà sentieri di rose e fiori. Il Chievo ha aggiunto qualità e talento a centrocampo e ha due frecce per il contropiede. Il rapinatore Paloschi e il più fine Théréau, spadaccino francese del gol di quasi un metro e 90, impegneranno i granatieri della difesa azzurra dopo la quasi vacanza contro i fantasmi dell’attacco bolognese. Sarà la prima prova del fuoco per Albiol e Britos, rimanendo in panchina Paolotto Cannavaro magari col broncio.
Vedremo in questo anticipo del sabato (si gioca alle 18) quanto vale il palleggio che Benitez pretende per fare possesso-palla, raffreddare gli assalti avversari e tenere il pallino del gioco. Vedremo se per Gonzalo Higuain lo scoglio-Chievo sarà più insidioso degli scogli capresi cercando la prima rete in campionato. Sono previsti a supporto dell’artificiere argentino, nato casualmente a Brest, il tuttofare Callejon e l’artista macedone Pandev, nonché il nuovo principe azzurro, Marek Hamsik, il bel ragazzo con la cresta che sorge dalle acque del centrocampo per far gol.
Vedremo in partenza la medesima formazione che si è divertita col Bologna, ma stavolta, alla seconda partita di campionato, non sarà una gioia, il Chievo può far male se il Napoli dovesse avere qualche incertezza nella manovra “spagnola” che Benitez ha imposto trasformando la squadra da compagine che subiva e schizzava in contropiede in una formazione “autorevole” che deve tenere il campo con assoluta padronanza, andando in souplesse in orizzontale e partendo per l’affondo al momento opportuno, il pressing alto per soffocare all’origine il gioco avversario e il già popolare Pepe Reina, dai piedi buoni, a dare l’avvio all’azione con rimesse mirate.
Questo è il vero collaudo del nuovo Napoli con tutte le difficoltà e le insidie che il Bologna non ha saputo produrre sei giorni fa. Osservato speciale sarà Inler (di nuovo con Behrami davanti alla difesa a quattro) che potrebbe imbroccare finalmente una stagione positiva, altrimenti Benitez penserà sempre a Mascherano. In panchina ci sarà Insigne che l’allenatore si riserva di “stappare” in corso d’opera per il botto decisivo casomai le cose si impantanassero sul campo veronese.
Gli avversari dell’alta classifica avranno ostacoli alti (Juventus-Lazio, Catania-Inter, Genoa-Fiorentina) e potremmo sorridere con un Napoli ancora ben piantato al vertice. Questo è l’auspicio mentre il campionato va subito in vacanza per dare spazio alla nazionale. Il calendario all’avvio sembra favorevole al Napoli che riprenderà contro l’Atalanta al San Paolo. Fare risultato a Verona, smantellando anche il tabù degli ultimi tre anni, sarebbe un bel colpo che accompagnerebbe la crescita della squadra di Benitez senza porre immediati e fastidiosi interrogativi.
MIMMO CARRATELLI

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