Con il Parma Insigne torna in panchina (ma non facciamone un caso)

Ritorna il campionato (domenica pomeriggio Napoli-Parma al San Paolo). Ritornano gli azzurri impegnati nelle nazionali. Ritornano con eccellenti notizie, il gran gol di Zuniga all’Uruguay, il gol di Cavani contro l’Ecuador, il gol di Pandev a Glasgow, le due reti di Inler, una su rigore, ma la prima contro la Slovenia con una “fucilata” da […]

Ritorna il campionato (domenica pomeriggio Napoli-Parma al San Paolo). Ritornano gli azzurri impegnati nelle nazionali. Ritornano con eccellenti notizie, il gran gol di Zuniga all’Uruguay, il gol di Cavani contro l’Ecuador, il gol di Pandev a Glasgow, le due reti di Inler, una su rigore, ma la prima contro la Slovenia con una “fucilata” da fuori area, la conclusione che aspettiamo da tempo nel Napoli. Hanno giocato Hamsik, Campagnaro, Fernandez, Behrami, Dzemaili, la pattuglia internazionale azzurra in giro per il mondo.

Da Modena torna Lorenzo Insigne, al debutto nell’Italia di Prandelli. Ha stupito per la disinvoltura, la sicurezza, la maturità nell’esordio, giocando senza complessi, come un veterano, a 21 anni. Se Prandelli opterà per il 4-3-3, come nel secondo tempo contro Malta, il posto di esterno sinistro è di Lorenzo. Salta come pochi l’avversario, vede il gioco, ha nel sangue gli schemi offensivi, ma sa rientrare e difendere. Quando, in nazionale, lo avranno conosciuto meglio, molti azzurri andranno più facilmente in gol. E, quando ci sarà l’affiatamento necessario con gli altri, Lorenzo stesso troverà la via della rete per i suoi gol molto speciali. Vi ha rinunciato sinora nel Napoli e in nazionale per mettersi al servizio della squadra, limitando il suo individualismo e rinunciando saggiamente a fare la “stella” di cui ha i numeri. Nel Napoli ha Hamsik e Cavani che lo conoscono bene e si può scommettere che il primo centro di Lorenzo in campionato non si farà attendere.

Lanciatissimo in nazionale, in panchina nel Napoli (per il rientro di Pandev) dopo avere giocato le prime due gare per la squalifica del macedone. Le gerarchie si rispettano, Mazzarri ha le sue regole. Non ne facciamo un caso. Insigne è un ragazzo che sa aspettare. Non smania, non pretende. E’ l’approccio giusto per stare in una squadra, per starci bene, per conquistare i tifosi e il Napoli. Le opportunità non mancheranno a cominciare dagli inserimenti nel corso delle partite di un Napoli camaleontico che saprà cambiare modulo aumentando le sue chances di sorpresa. Insigne titolare contro il Parma, con la disponibilità di Pandev, sarebbe un non senso. Significherebbe umiliare l’entusiasmo del macedone, non tenere in conto la sua esperienza, le sue doti, la sua dedizione alla maglia azzurra, la stessa squalifica. Insigne può e deve aspettare. Quest’anno non ci sono più titolarissimi, ha detto Mazzarri. Gioca chi sta meglio. E ha spalancato le porte a Insigne che ha risposto bene alle sollecitazioni tattiche del mister.

Chi dovesse montare un “caso” lo farebbe solo per destabilizzare l’ambiente azzurro. Insigne non cadrà nella trappola. Difenderà il suo desiderio e il suo entusiasmo a giocare, ma rispetterà le decisioni di Mazzarri che gli ha dedicato l’attenzione necessaria (e non ha trascurato Vargas). C’è armonia nello spogliatoio del Napoli e la maturità di Insigne, la sua pazienza e l’impegno a farsi trovare sempre preparato ne saranno un caposaldo. Ha già conquistato la stima e l’affetto dei compagni non solo per le sue doti, ma perché sa stare nel gruppo.

Mazzarri festeggerà domenica la sua trecentesima partita in serie A (110 col Napoli) e il Napoli punta alla terza vittoria consecutiva. Una sola volta il Napoli, nella sua storia, ha iniziato il campionato con tre successi di fila. Era il 1953-54, allenatore Monzeglio, ed era la squadra di Bugatti, Vinyei, Comaschi, Jeppson, Pesaola, Amadei. Il Napoli di Mazzarri, che tanti record azzurri ha battuto, può farcela ad eguagliare la prodezza di quasi sessant’anni fa. Più arduo è attaccare il migliore inizio del Napoli che è di 5 successi consecutivi (1987-88, il quarto anno di Maradona), mentre potrebbe essere a portata di mano la “serie” del 1966-67 (quattro vittorie iniziali di fila con Sivori e Altafini, il petisso in panchina). All’assalto del record assoluto di vittorie iniziali del Napoli si opporranno i prossimi avversari Parma, Catania, Lazio e Sampdoria. Intanto, da giovedì scatta l’Europa League con l’Aik Stoccolma di scena al San Paolo. C’è molta curiosità nell’attesa di conoscere quale formazione allestirà Mazzarri e se scenderanno in campo tutte le “seconde linee” perché il campionato (secondo posto?) è l’obiettivo principale.

Mimmo Carratelli

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