Dopo Catania, il giudizio sul Napoli resta sospeso. Possibile che abbia improvvisamente perso smalto?

C’è solo la Juve. Non c’è l’anti-Juve. Il Napoli gioca male e pareggia a Catania (0-0). La Lazio gioca bene (16 conclusioni, 7 nello specchio della porta, una traversa superiore) e perde in casa contro il Genoa (0-1). Le formazioni milanesi si escludono dalla ribalta. Facendo a meno di Klose fino a un quarto d’ora […]

C’è solo la Juve. Non c’è l’anti-Juve. Il Napoli gioca male e pareggia a Catania (0-0). La Lazio gioca bene (16 conclusioni, 7 nello specchio della porta, una traversa superiore) e perde in casa contro il Genoa (0-1). Le formazioni milanesi si escludono dalla ribalta.

Facendo a meno di Klose fino a un quarto d’ora dalla fine, la Lazio non ha trovato chi mettesse la palla dentro. Non hanno avuto successo i tiri improvvisi di Hernanes dalla distanza. La Lazio, la più provata dagli impegni europei, incassa la prima sconfitta. Sono imbattuti Juventus, Napoli, Sampdoria.

Vista la partita di Catania, il giudizio sul Napoli resta sospeso. In Sicilia non era il Napoli. E’ stato una squadra confusa (undici contro dieci), imprecisa, lenta, incapace di trovare una breccia nella doppia linea difensiva del Catania (due sole parate di Andujar). Conclusioni approssimative, giropalla tedioso, assenza di giocatori che sapessero decidere il match con un tiro dalla distanza. Non ne sono stati capaci Inler, Dzemaili, Hamsik. Il Napoli è fallito sulle fasce dove Maggio (pomeriggio deludente) e Zuniga non hanno mai affondato. Manca al Napoli l’abilità del dai e vai inserendo smarcato un centrocampista in area, come fa la Juve. E’ mancato il talento di Hamsik e Cavani non è ancora al meglio. L’inserimento di Insigne nella ripresa ha trovato un duro ostacolo nella doppia marcatura degli avversari. Si è perso anche Vargas nella munita trincea siciliana.

Domani sera, Napoli e Lazio arrivano delusi al primo confronto al vertice. Perduto il passo, è possibile che le due squadre si facciano prudenti. Ma non è nella natura delle due formazioni. Napoli e Lazio sono a trazione anteriore. E’ davanti che hanno il meglio. La fantasia di Hernanes e i gol di Klose (già tre volte a segno) nella squadra di Petkovic. Il talento di Hamsik e Pandev e il gol in canna di Cavani nella formazione di Mazzarri.

Quale Napoli si ripresenterà dopo Catania? Perché gli azzurri hanno improvvisamente perso smalto? Gambe molli proprio di quei sette titolari che non avevano giocato a metà settimana in Europa League. E’ vero che il Catania, con un uomo in meno per tutto il match (Pablo Alvarez espulso al 2’), si è arroccato in difesa, ma al Napoli è mancata la necessaria organizzazione di gioco per trovare la via del gol. Attacchi in massa intasando di più gli spazi che il Catania affollava con otto uomini, imprecisione nei passaggi, scarso agonismo, giocate senza la grinta necessaria.

Preoccupa la condizione di forma di Maggio, mai brillante sinora. Di Zuniga si sa che cosa ci si può aspettare. Sulle corsie il Napoli non è riuscito a volare. A centrocampo, un movimento lento, impacciato, confuso. Sarebbe stata necessaria la giocata geniale dei campioni, ma anche Pandev è incappato in un pomeriggio grigio. C’è una improvvisa flessione per la preparazione anticipata mirando alla Supercoppa?

De Sanctis (e un palo) hanno dovuto salvare alla fine il pareggio. La difesa, non è una novità, s’era distratta con la squadra tutta avanti. Il Napoli è stato carente anche sui calci piazzati. Punizioni contro la barriera, corner per la difesa catanese, cross morbidi, mai un traversone tagliente per la deviazione in rete. Il Catania si è difeso con ordine, senza cattiveria, agevolato dal tran-tran del Napoli che gli consentiva di piazzarsi sempre senza lasciare varchi.

Col Catania, immediatamente in dieci, offriva l’occasione per infilare la quarta vittoria iniziale consecutiva come il Napoli di Sivori e Altafini nel 1966-67 e il Napoli di Maradona del 1987-88 che arrivò a cinque successi di fila. Ha resistito il tabù di Catania dove il Napoli ha vinto solo due volte in serie B, ma in serie A ha preso tre pareggi e tre sconfitte da quando è tornato nel massimo campionato, né prima aveva mai vinto.

Il match di domani sera al San Paolo è un rischio per il Napoli e per la Lazio. Un’altra battuta a vuoto spegnerebbe l’entusiasmo che ha accompagnato le due squadre in questo torneo in cui si cerca la formazione capace di stare in scia alla Juventus. Gli intoppi di domenica non erano previsti. Non è la migliore condizione psicologica per giocare un match serenamente.

MIMMO CARRATELLI

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