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E oggi capisco perché quel tiro di Maggio è stato respinto sulla linea

Drogba, ancora lui. Prima segna il gol a due minuti dal baratro, poi  il rigore decisivo. E nella notte prima degli esami, i nostri, che sono poca cosa rispetto a quelli appena terminati all’Allianz Arena, penso al Napoli.Spero di non arrivare domani sera ai rigori pena la tachicardia, spero che Mazzarri non sbagli i cambi come ha fatto il Bayern inserendo un inutile difensore quando aveva praticamente vinto, spero di non dover rimpiangere nulla ma, sull’autostrada di ritorno verso Napoli di poter parlare insieme ai miei compagni di viaggio di un Napoli che ha giocato alla grande ed ha battuto la Juventus. Perché la gioia va condivisa. Ho tifato Bayern perché ricordo l’accoglienza ricevuta. Splendida. Perdere una coppa dei Campioni nel proprio stadio come l’hanno persa i tedeschi deve essere stato terribile. Ed ora capisco anche perché il tiro di Maggio è stato respinto sulla linea al San Paolo. Il Chelsea doveva arrivare fin lì con il suo dio color ebano. Quel Didier Drogba che ci ha fatto capire, dopo Gerrard a Liverpool, quanto questi giocatori riescano non solo a fare squadra, ma anche a vincere le coppe.  Ed oggi penso che ho rischiato di mandar fuori la vincitrice della Champions e cambiare la storia. Ma non era ancora il mio momento perché non avevo i giocatori adatti, non ero abituato a giocare queste partite, non ho saputo ben interpretare il 3-1 dell’andata. Ma, visto il risultato di Monaco, allora tanto scarso non sono. Forza ragazzi. Un amico romano mi ha ricordato che la curva nord all’Olimpico è quella degli ospiti. Come a Monaco. E noi siamo… azzurri.
Paolo Carafa

p.s. il Chelsea era sfavorito…

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