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Una clamorosa rapina con la pistola fumante

Mezzogiorno di fuoco a Parma. Nell’ora insolita dell’anticipo domenicale, un Napoli incerto nel primo tempo e stradominato dal Parma nel secondo porta via tre punti dal Tardini (2-1). Un mezzo miracolo e una clamorosa rapina con la pistola fumante di Lavezzi, protagonista assoluto. Quarta vittoria consecutiva. Tre gol del Pocho nelle ultime tre partite (5 con i gol al Chelsea). E quarto gol di Cavani nelle ultime quattro di campionato (più uno al Chelsea). Il Napoli vola. Il momento favorevole è sottolineato dalle numerose “ombre” sul match. Il gol decisivo di Lavezzi è viziato dal fuorigioco di rientro del Pocho non rilevato dai giudici di gara. Il Parma ha reclamato inutilmente un rigore per il braccio alzato di Dossena sul colpo di testa di Biabiany. E se Lavezzi ha colpito un palo, il Parma ha fallito tre palle-gol nettissime.

Il Napoli va subito in crisi perché De Sanctis deve sventare una fulminea conclusione di Galloppa (30”). Il Parma parte di galoppo. La partita degli azzurri si complica per le due sostituzioni obbligate di Campagnaro per Britos (19’ contusione al piede destro già infortunato dell’uruguyano) e di Fernandez per Grava (35’ risentimento muscolare per il soldatino). Intanto, il Parma diventa padrone del campo. Biabiany infuria sulla fascia di Dossena, Modesto chiude Maggio. Sulle corsie il Napoli perde immediatamente le sue armi migliori. A centrocampo, il kenyano Mariga detta legge con Hamsik spaesato, Galloppa travolge Dzemaili, Musacci fa da regista arretrato.

Insomma, la partita è in mano al Parma. Però, ecco, c’è sempre Lavezzi, anima e cuore di questo Napoli. E c’è Cavani a tutto campo, che rientra, lotta, svaria a destra e a sinistra sul fronte offensivo. Gargano gira a vuoto rincorrendo troppi avversari liberi di venire avanti palla al piede. Ma è ancora un Napoli vivo, in difficoltà ma vivo. Cannavaro spazza in difesa.

Ed è il Pocho a dare la scossa. Hamsik va via per lanciare Cavani che si scontra con Santacroce al limite dell’area parmense, Lavezzi è pronto a raccogliere il pallone, prende la mira e batte di poco a lato con una delle ormai sue preziose conclusioni (26’). Il Napoli prende coraggio. Lavezzi, ancora lui, strappa un pallone a Giovinco e innesta il contropiede, evita Paletta e tocca per Cavani a sinistra in area. Il Matador, pressato da Musacci, va giù. In diretta sembra rigore. Alla moviola il penalty sembra meno netto, forse Cavani incespica. Comunque è rigore. E poiché deve essere proprio una partita complicata, il Matador si fa parare il tiro dal dischetto, rimediando però in gol sulla respinta di Mirante (40’).

A questo punto, la vittoria benché cinica e un po’ bara, sembra meritata. Sugli assist di Giovinco, prima Galloppa conclude oltre la traversa una ghiottissima palla-gol (29’), poi è Paletta a sprecare a lato (43’). Le difficoltà del primo tempo sono rose a fiori al confronto di quelle in cui il Napoli sprofonda nella ripresa. Il Parma gioca proprio meglio con un centrocampo elastico, la super-partita di Mariga, le giocate di Giovinco, la forza straripante di Biabiany. Il Napoli viene letteralmente cancellato dalla partita. C’è il braccio largo di Dossena su Biabiany sul corner di Giovinco, ma l’arbitro non assegna il rigore (48’). Il Napoli gira a vuoto sul veloce possesso-palla del Parma, si ritira in difesa, libera come può, non riesce più a ripartire. Anche super-Mariga si divora la terza palla-gol del Parma (56’ conclusione alta dal dischetto sull’assist di Biabiany).

Per il Napoli è sofferenza totale. Aggredito, pressato, non vince più un duello ed è chiuso nella sua area. Cannavaro, Fernandez, Campagnaro devono risolvere precipitosamente situazioni pericolose. Entra Inler per Gargano (59’ affaticato il piccolo combattente dalle numerose corse a vuoto). Il Parma aumenta l‘offensiva col cileno Valdes, mezz’ala d’attacco, che sostituisce Musacci (65’). E il Napoli balla sempre di più. L’area azzurra è un fortino che resiste a stento. Donandoni vuole giocatori più agili per l’attacco e, dopo Valdes, inserisce lo spagnolo Marques per Okaka (75’).

L’assedio del Parma è forsennato, con tanti satanelli di qualità, e la squadra emiliana giunge meritatamente al pareggio. Sull’angolo di Giovinco, De Sanctis compie un miracolo respingendo il tiro di Paletta da breve distanza, ma la palla finisce sui piedi di Zaccardo che insacca a ridosso del palo destro napoletano (77’). Saltano le marcature, tutto è approssimativo nella selvaggia difesa azzurra. Ora sembra una partita persa. Il Parma continua ad attaccare. Il Napoli fa fatica a uscire. Ma finalmente scatta in contropiede. Va via Hamsik ma non trova compagni da servire (83’). Un Cavani furioso recupera palla e parte infilando il pallone al centro dell’area emiliana dove Lavezzi, rientrando dal fuorigioco non segnalato, si insinua, resiste a Zaccardo e batte Mirante (86’). Incredibile, il Napoli è in vantaggio.

Il Parma geme sulle palle-gol sprecate, sul rigore non ottenuto, sull’ingiustizia del risultato. Il Napoli rinasce. Difende ancora a denti stretti, ma ritrova le ripartenze. Cavani va via in contropiede. Superiorità numerica degli azzurri sulla difesa parmense, tocco a Lavezzi, passaggio a Inler, potrebbero tirare ma continuano a passarsi la palla che, alla fine, ritorna a Lavezzi: palo (89’)!

Il Parma si inchina alla disdetta, si inchina davanti alla strenua difesa del Napoli, si inchina a Lavezzi e Cavani, gli eroi di un match pazzesco. Il Napoli raccoglie la buona sorte di un mezzogiorno di fuoco. Ci rimette solo l’espulsione di Mazzarri (82’ troppo fuori dell’area tecnica) e l’ammonizione del diffidato Dzemaili (47’, salterà il prossimo match col Cagliari nell’anticipo di venerdì).

MIMMO CARRATELLI

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