Poker di vittorie consecutive nel ritorno, nessuno come noi

Nel girone di ritorno nessuna squadra ha inanellato quattro vittorie consecutive come il Napoli, neanche il Milan, neanche la Juventus. L’exploit del Napoli, che eguaglia l’identica serie positiva del campionato scorso dalla 29^ alla 32^ giornata, ha rilanciato gli azzurri nella corsa al terzo posto (Lazio a +5). Proprio la Lazio è la squadra che […]

Nel girone di ritorno nessuna squadra ha inanellato quattro vittorie consecutive come il Napoli, neanche il Milan, neanche la Juventus. L’exploit del Napoli, che eguaglia l’identica serie positiva del campionato scorso dalla 29^ alla 32^ giornata, ha rilanciato gli azzurri nella corsa al terzo posto (Lazio a +5). Proprio la Lazio è la squadra che ha fatto più punti nel girone di ritorno (15) davanti a Milan e Napoli (14), mentre è calata l’Udinese (8 punti).
La vittoria di Parma, immeritata per le sviste arbitrali che hanno danneggiato la squadra emiliana, col Napoli in grosse difficoltà a centrocampo dove giostravano giocatori provati dalle trasferte infrasettimanali con le loro nazionali, ha confermato che la squadra di Mazzarri, pur chiusa sulle corsie (Modesto e Biabiany si sono imposti a Maggio e Dossena), e con Hamsik più gregario che brillante protagonista, ha in questo momento in Lavezzi e Cavani l’arma vincente. In qualche modo il contropiede scatta per vie centrali e anche per i generosi rientri dei due campioni che si confezionano da soli le ripartenze come è successo a Parma. E c’è sempre lo “zampino” di Hamsik pur nelle giornate in cui Marekiaro deve sacrificarsi in copertura.

Questa capacità di colpire (essenziale a Londra) consente al Napoli, col secondo migliore attacco del campionato (44 reti, più di un gol e mezzo a partita), di non precludersi nessun risultato. Il Napoli non ha segnato solo in 6 partite su 26 raccogliendo 5 punti (cinque pareggi). Ha fatto meglio la Juve non andando a segno solo quattro volte (4 punti). Milan e Lazio sono rimasti a secco in 5 partite, ma hanno raccolto meno punti del Napoli nelle gare senza segnare: 2 punti il Milan, 3 punti la Lazio. Delle squadre di testa, l’Udinese è quella rimasta a secco più volte (7) raccogliendo 5 punti.

I tre punti rapinati a Parma compensano per metà i 6 punti che, secondo il Napoli, gli arbitri hanno “tolto” alla squadra azzurra. Intanto, si annuncia per venerdì sera il Cagliari al San Paolo (la Lazio ospiterà il Bologna), anticipo necessario per il retour-match col Chelsea di mercoledì 14.

Non ci sono partite facili. Il Cagliari ha molti talenti, ma non una precisa fisionomia di squadra, confermata da prestazioni altalenanti. Può darsi che abbiano influito i cambi di allenatori. Donadoni bocciato in partenza, poi l’avvicendamento Ficcadenti-Ballardini. Appena tre gol nelle ultime cinque partite e due sconfitte consecutive, battuto dal Lecce in casa e bastonato a Siena (5 gol al passivo). Deve racimolare punti-sicurezza (+6 sulla zona-retrocessione col Lecce terzultimo che sta risalendo, imbattuto da cinque gare e vittorioso proprio a Cagliari). La squadra sarda non può essere considerata una pericolante, ma deve stare in guardia. Gioca spesso a viso aperto, che è il suo gioco avendo buoni attaccanti (il ventiduenne Ibarbo, un colosso colombiano di un metro e 88, e lo sgusciante brasiliano Thiago Ribeiro, 25 anni) e centrocampisti votati all’offensiva (Conti, Cossu e il potente Nainggolan di padre indonesiano e madre belga). Staremo a vedere.

Intanto, l’esonero di Villas-Boas dà un “sapore” nuovo alla partita degli azzurri a Londra. Si è forse consumata la “vendetta” della “vecchia guardia” del Chelsea nei confronti dell’allenatore portoghese che, perseguendo un nuovo corso, l’aveva in qualche modo emarginata. Roberto Di Matteo, il “secondo” che prende il posto di Villas-Boas, è italiano, benché nato in Svizzera, e conosce bene il nostro calcio. E’ approdato al Chelsea 16 anni fa giocandovi per quattro stagioni e tornandovi da allenatore l’anno scorso. Ma il Napoli è una splendida realtà “anomala” del calcio italiano. A Londra gli basterà probabilmente un gol (e ne ha le possibilità) per eliminare gli inglesi mandando a monte ogni trucco tattico, “all’italiana”, di Di Matteo. E non pensiamo che basterà la voglia di rivincita della “vecchia guardia”. Se il Napoli avrà gamba, come si suole dire, il Chelsea, con una difesa perforabile, avrà grosse difficoltà a ribaltare il 3-1 del San Paolo. Se prende un altro gol, dovrà farne quattro per passare il turno.

Mimmo Carratelli

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