Bisognerebbe indagare sull’infanzia dell’ex ricciolino impomatato Graziano Cesari, attuale commentatore di Mediaset Premium. Forse si scoprirebbe che da piccolo aveva un vicino di casa “mostro”, un bambino napoletano che sapeva le tabelline a memoria, conosceva le capitali di tutto il mondo, faceva addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni e suonava pure il pianoforte. Si spiegherebbe così il rancorino che anche ieri l’ex arbitro internazionale ha manifestato nei confronti della squadra azzurra: quasi un’ossessione, la sua, al punto da impegnarsi in un monologo surreale in cui era lui a sollecitare ai vari giocatori dell’Udinese e allo stesso Guidolin un commento incazzato sui presunti errori arbitrali di Rocchi. Come se la serenità dei vari Pinzi e Handanovic e lo sobrietà del tecnico friuliano lo indignassero quasi più dei torti che a suo parere avrebbero subìto i giocatori dell’Udinese.
Ammesso che di errori ce se siano stati, è legittimo che un ex arbitro, in studio, li faccia notare. E’ legittimo (ma assurdo) perfino che arrivi a sostenere che il fallo da dietro di Fabbrini, con piede sul tallone di Campagnaro, non fosse da ammonizione. E’ legittimo anche scherzare sul fatto che Guidolin, dalla tribuna, desse platealmente ordini ai giocatori in campo, comportamento passibile di pesante squalifica, ma forse un ex arbitro avrebbe potuto farlo notare.
Però l’accanimento di Cesari contro il Napoli – il suo volto paonazzo, quelle risate sguaiate, quei sorrisini indignati – è sembrato davvero eccessivo e offensivo nei confronti degli incolpevoli spettatori napoletani che pagano comunque un abbonamento. Tra l’altro, cosa ancora più irritante,Cesari s’è fatto pecorella quando è apparso Mazzarri in collegamento: non le pare mister, che ne pensa mister… L’apparizione di Gudolin e lo snobismo con il quale ha liquidato Cesari mi ha riconciliato con il calcio. E a mio avviso ha dato una bella lezione si stile anche a Lacrimone Mazzarri. Ma qualcuno del Napoli dicesse a Ricciolino di darsi una calmata: la critica va bene, l’accanimento no. L’arbitro, anche se è un ex, dovrebbe essere imparziale, o almeno apparire tale, come i giudici, com’è scritto in Costituzione, non sulle figurine Panini.
Luca Maurelli