Prime conferme e primi dubbi di formazione dell’anno nuovo: Pandev al posto di Lavezzi, e poi un nuovo ballottaggio tra Dossena e Zuniga che, questa volta, vede favorito il mancino italiano sul collega sudamericano.
CONFERMA – Sì, dovrebbe toccare a Dossena completare una squadra quasi fatta in vista dell’esordio del 2012: domenica a Palermo, Mazzarri dovrebbe confermare al 99 percento la formazione che ha battuto il Genoa per 6-1 prima della sosta natalizia. E dunque con Pandev al posto di Lavezzi a cantare da tenore insieme con Hamsik e Cavani, e poi con Campagnaro-Cannavaro-Aronica davanti a De Sanctis, Inler e Gargano in mediana e Maggio a destra.
LA STAFFETTA – Manca un uomo, c’è ancora una ics da tramutare in certezza. In esterno sinistro: Dossena, dicevamo, in questa occasione è favorito rispetto a Zuniga. Il colombiano, giunto a Castelvolturno dalle vacanze qualche giorno dopo rispetto al collega, come da accordi con il gruppone dei sudamericani, è sicuramente più a corto di preparazione: Mazzarri, dunque, valuta seriamente l’ipotesi di partire con Dossena dal primo minuto in quella che si annuncia una partita subito molto delicata per il futuro del Napoli in campionato.
PANDEV – Fuori gioco Lavezzi, toccherà un’altra volta a lui, a Goran Pandev, sostituire il Pocho. E sarà la quarta volta che il macedone s’accomoderà in campo dall’inizio al posto suo. Perché Pandev da quando s’è rimesso in ordine col fisico, da quando rispetto ad agosto scorso è sceso almeno d’una taglia, è diventato il primo sostituto di quei tre davanti. Di Lavezzi, ma all’occorrenza anche di Cavani e Hamsik. Ma vinta la concorrenza di Mascara, Santana e Lucarelli, il bomber arrivato dall’Inter quasi sulla sirena del mercato estivo, non s’è accomodato sugli allori. Anzi, ci ha dato dentro con gli allenamenti per mantenere la forma ritrovata. Non un caso, dunque che nelle ultime sei gare Mazzarri l’abbia voluto ben cinque volte titolare. In campo dall’inizio, insomma. Scelta giusta e felice, se è vero come è vero che proprio nell’ultimo mese, prima della sosta, Pandev sia tornato pure al gol. Tre. Due alla Juve e uno al Genoa giusto prima degli auguri.
A PALERMO – Già, la sosta. Le feste di Natale. Per la prima volta negli ultimi undici anni Pandev non è andato via. E rimasto in Italia. A Napoli e dintorni. E s’è allenato per farsi ritrovare lucidato alla ripresa. Perché a Palermo toccherà un’altra volta a lui, promosso sul campo primo tenore assieme a Cavani e Hamsik. Stavolta, però, con un pensiero in più. Un pensiero cileno che si chiama Vargas. Perché se è vero che per il Napoli è un vantaggio poter contare anche sull’ultimo arrivato in casa azzurra, di sicuro per Pandev comincia un’altra concorrenza. Fors’anche un altro campionato. Cinque mesi per convincere il Napoli a non dirgli addio. Lui, infatti, a Napoli c’è arrivato con la formula del prestito secco con diritto di riscatto. Il che vuol dire che a fine stagione il Napoli dovrà decidere se ingaggiarlo a titolo definitivo, oppure ringraziarlo per la felice compagnia e restituirlo all’Inter. Goran Pandev, ovviamente, punta alla prima soluzione. E se quella di Vargas diventerà subito una severa concorrenza, non è affatto detto che l’arrivo del cileno racconti sin da adesso l’addio al macedone a fine stagione. Anzi, tutt’altro, visto che ritrovata una eccellente forma, il Pandev degli ultimi tempi s’è avvicinato molto al Pandev attaccante di classe e di ragionamento dei migliori momenti della Lazio. Segno che ha avuto successo il suo impegno negli allenamenti, ma anche l’egregio lavoro dei preparatori e dei medici azzurri, che hanno restituito al Mazzarri e al Napoli un giocatore sul quale poter contare per il progetto-risalita in campionato.
Corriere dello Sport