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È il calcio moderno, baby: addio effetto San Paolo

Sento dire ai commentatori, televisivi locali e nazionali, di fronte ad ogni partita casalinga “e poi c’è l’effetto San Paolo…”.

Ebbene questa mi sembra ormai una cosa fuori dai tempi. Smentita dai fatti. Basta scorrere il tabellino dei risultati per convincersi che giocare in casa o fuori è ormai da tempo abbastanza indifferente. Questo dato è vero per il Napoli come per tutte le altre squadre. Ed è l’effetto del calcio moderno. Quello in cui vincere una partita e perderne un’altra è meglio che pareggiarne due. A pensarci bene questo fatto ha molto giovato allo spettacolo. È diventato raro assistere ad incontri noiosissimi. Con una delle due squadre a difendere lo zero a zero asserragliata davanti all’area di rigore.

Guardate il Cesena. Ultimo in classifica trova fuori casa la sua prima vittoria. La Lazio in casa ne ha giocato 5 e vinte 2, fuori casa ne ha giocato 6 e vinto 4. Il Napoli ne ha giocate 5 in casa e 5 fuori vincendone 2 e 2.

Detto questo passiamo all’incontro con la Lazio.

Il Napoli punta su tre giocatori atipici. Lavezzi, anima e cuore della squadra, è una punta atipica perché è goalfobico. Anche se riconosco che il Napoli o è Lavezzi o non è.

Lo stesso Cavani è un centravanti particolare. Torna molto. Svaria. Contrasta. Ma non è un centravanti autentico. E poi Hamsik. Croce e delizia di questa squadra. Non è un centrocampista ortodosso. Non è un incontrista. Non è una mezzapunta classica. Non ha continuità di gioco. Ma ha dei colpi da fuoriclasse autentico.

Con i giocatori atipici è sempre così. Se sono in vena vai sulle stelle. Altrimenti finisci nella stalla. Aggiungi che Reja conosce molto bene gli azzurri. Così ha provveduto a chiudere ogni centimetro sulle fasce. Togliendo al Napoli lo spazio vitale per Dossena e Maggio. Ha inoltre costruito una gabbia di ferro intorno a Lavezzi. Ne è seguito un primo tempo inguardabile.

Nel secondo tempo la musica è cambiata . Il Napoli ha alzato il ritmo del gioco. E gli azzurri rendono al meglio soltanto se giocano sovra ritmo. Lavezzi, Cavani e Hamsik hanno preso quindi a giocare. Non al massimo delle loro potenzialità, intendiamoci. Ma si sono fatti sentire. E la squadra ha costruito tre o quattro occasioni da rete limpide. Trovando sulla sua strada un grande Marchetti.

Ma si sa . Possiamo ragionare, analizzare, commentare quanto vogliamo. Resta il fatto che il calcio non è la matematica. Conta poco la razionalità. Nel calcio contano soltanto gli episodi. In fondo gli azzurri il goal lo avevano trovato. Bello e regolare. Però l’arbitro ha fischiato un fuorigioco, a mio avviso, inesistente. E per questo episodio il Napoli ci ha rimesso due punti. Che ci vuoi fare? Così va il calcio.

Guido Trombetti (tratto dal corriere del mezzogiorno)

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