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L’eterno frevaiolo sarà la nostra luce a San Siro

Certo, a leggere l’intervista a Mazzarri viene subito in mente la frase del primo film di Paolo Sorrentino, “L’uomo in più”, rivolta dal presidente di una squadra all’aspirante allenatore: “Il calcio è un gioco e tu sei un uomo fondamentalmente triste”. Ecco, triste non so ma noioso sicuramente sì. Diciamo che una sera a cena col nostro allenatore me la risparmierei volentieri. Dall’intervista vien fuori, prepotente, l’immagine di un uomo che si prende maledettamente sul serio. Privo di senso dell’ironia. Maniacale come un tempo fu un genio della panchina, l’omino di Fusignano. Per ora, però, Arrigo ha vinto qualcosina in più rispetto a una salvezza da meno quindici a Reggio Calabria.
Fin qui tutto quello che a pelle mi scatena Mazzarri. Ma ci sono da dire anche altre cose. Un’intervistona che apre lo sport del lunedì del Corriere della Sera, a tre giorni da Inter-Napoli, è segno di rispetto. E Walter, da toscanaccio, non ha voluto indossare i panni dell’umile, di chi entra in punta di piedi alla Scala del calcio, sfoderando una dopo l’altra una serie di frasi fatte. No. Lui, a costo di tornarsene deriso dal pubblico, ha voluto sfidare la capitale italiana del calcio. “Non mi sento inferiore né a Guardiola né a Mourinho, le classifiche vanno lette con gli ingaggi dei calciatori affianco, parla la matematica per me”. Al limite del ridicolo, se vogliamo, ma anche orgoglioso e sicuro di sé. Non vede altro che se stesso, i calciatori, una palla e il campo di gioco. Del resto fa l’allenatore, e quindi va bene così. E in fondo guida una città intera a Milano il giorno della Befana dicendo: “Andiamocela a giocare, non dobbiamo dire grazie a nessuno”. E, aggiungo io, al momento siamo anche avanti in classifica.
Non sentirà nemmeno freddo, Walter: ha confessato che la sua temperatura corporea è di 37 gradi, insomma è perenemmente in freva. Vabbè, io il cappellino e la sciarpa me li porto. A San Siro fa freddo, soprattutto la sera con le luci. Un po’ preoccupato lo sono, ma giovedì cercherò di tranquillizzarmi guardando la panchina.
Massimiliano Gallo

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