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Quagliarella: Il Napoli non ha voluto puntare su di me

Fabio Quagliarella, il suo Napoli e la sua Juve viaggiano vicine vicine…
«Sono e resterò sempre tifoso del Napoli, ma del resto abbiamo già parlato a sufficienza. Anche del perché della mia cessione. I primi a non puntare su di me sono stati loro».
Ha l’impressione di essere sottovalutato in generale?
«Dalla critica sì. Senza polemiche, sia chiaro, ovunque andavo c’era però sempre qualcuno più bravo di me. Che poi è vero (ride, ndr), ma in determinati momenti avrei probabilmente meritato maggiore considerazione».
Anche dai tecnici?
«No, questo no. Ho giocato ovunque».
Eppure si dice che la Juve stia cercando un attaccante.
«Non mi crea problemi».
Stiamo vedendo il miglior Quagliarella in assoluto?
«Di sicuro, state vedendo il vero Quagliarella».
Cioè?
«Oggi gioco nel mio ruolo, finalmente faccio la seconda punta. Non mi succedeva dai tempi della Sampdoria, quando giocavo dietro a Bazzani o Bonazzoli. Nemmeno in Nazionale ho di fatto potuto dare il meglio, anche se poi sono uno che si adatta, per me gli interessi della squadra vengono prima di tutto. E mi sacrifico pure volentieri, soprattutto quando si vince».
Già otto gol in campionato, batterà il suo record di tredici?
«Posso solo dire che in questo momento sono mentalmente sereno, felice per come vengo utilizzato. Sento la fiducia totale del tecnico, dei compagni e della società, così tutto mi viene più facile».
Quanti meriti ha Delneri?
«La gran parte dei meriti. Il mister è un grande, ci ha conquistati col lavoro. Lo seguiamo ciecamente, anche perché ogni cosa che ci spiega durante la settimana trova riscontri in partita».
Un po’ come lei, Delneri è arrivato alla Juve accompagnato da un po’ di scetticismo…
«Il mister ha fatto la gavetta vera. Quella che non ti fa aver paura di niente».
Agnelli vi chiede un titolo.
«Ha ragione. Siamo alla Juve, qui nessuno può pensare a stagioni di transizione».
Mirko Graziano
La Gazzetta dello Sport

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