Napoli-Lecce, linguine a vongole e poi allo stadio

Se i calciatori fossero una pietanza, nel Napoli come sarebbe imbandita la tavola? Con Gianluca Agata abbiamo provato a discutere di questo argomento e – naturalmente – non abbiamo trovato alcun punto di convergenza. Se con molta difficoltà (la stessa di Fonzie, quello di Happy days, che non riusciva a dire “ho sbagliato”) gli posso […]

Se i calciatori fossero una pietanza, nel Napoli come sarebbe imbandita la tavola? Con Gianluca Agata abbiamo provato a discutere di questo argomento e – naturalmente – non abbiamo trovato alcun punto di convergenza. Se con molta difficoltà (la stessa di Fonzie, quello di Happy days, che non riusciva a dire “ho sbagliato”) gli posso riconoscere una maggiore competenza calcistica, per la gastronomia no, mi dispiace. La forchetta a centrocampo voglio metterla io, a costo anche di annullare la ricetta pre-partita se…se… se…non lo scrivo.
Oggi si gioca alle 15 e per chi resta a casa il dilemma è: si mangia prima, durante, o dopo il match? Propendo per la prima ipotesi anche se rischio l’abbioccho al 20’. E questa non omaggio proprio nessuno, la cucina pugliese ha per me un approccio col pesce che non digerisco affatto (giochino di parole, eh eh!): la cipolla. Per quanto mi riguarda, col pesce, i frutti di mare, i crostacei, soltanto aglio. Improponibili riso, patate e cozze, e la taieddhra (con zucchine, cipolle, carciofi, cozze e formaggio).
Per Napoli Lecce si va sul sicuro e sulla tradizione. Linguine con vongole veraci e pomodorino del piennolo, spigola al cartoccio, insalata verde, frutta. Acqua minerale e Falanghina dei Campi Flegrei, più aromatica di quella Beneventana. Il dolce rigorosamente in frigo, se ne parla (forse) al triplice fischio. Dimenticavo: per me Edinson Cavani è un pomodorino del piennolo: sapore assolutamente diverso da tutti gli altri pomodori, leggermente amarostico, “di terra” ma perfettamente coniugabile col “mare” e tocco “dop” per caratterizzare qualsiasi ricetta. Walter Gargano è un peperoncino rosso piccantissimo, quello che brucia tantissimo alla squadra avversaria. Profetizzo che segneranno loro, pronto a ritirami ad Antigua chiedendo ospitalità a qualche italiano che lì ha diverse ville.

Giuseppe Pedersoli

Linguine con vongole veraci “rosate”

La ricetta per 4 persone

Ingredienti

750 grammi di vongole veraci; un pomodorino del piennolo a testa; olio, aglio, peperoncino, prezzemolo q.b.; 400 grammi di linguine.

Soffriggere aglio, un ciuffetto di prezzemolo e un peperoncino. Spostare il padellone dal fuoco, togliere l’aglio ormai imbiondito, il prezzemolo e il peperoncino. Aggiungere i 4 (massimo 5) pomodorini che la tradizione vuole “rotti” con le mani e non con il coltello se no si avviliscono). Solo pochi, pochissimi minuti di cottura.    Calata nell’acqua bollente le linguine, mettere le vongole nella padella e coprire con un coperchio, fiamma al massimo per far aprire i frutti di mare: appena aperti, spegnere). A tre quarti di cottura prelevare le linguine e mantecare un paio di minuti nel padellone delle vongole (fuoco riacceso). Aggiungere prezzolo tritato finissimo e impiattare distribuendo equamente le vongole (qualcuna in più al capofamiglia, però).

Spigola al cartoccio

La ricetta per 4 persone

Ingredienti

Due spigole da mezzo kg ciascuna; aglio, prezzemolo, un bicchiere di vino bianco, magari la Falanghina di cui sopra.

Le spigole, precedentemente pulite, saranno riempite con un ciuffeto di prezzemolo, pezzettinidi aglio, iniettando all’interno un po’ olio extravergine e  vino bianco. Massaggiarle, all’esterno, con un altro po’ di olio. Chiuderle nel domopack e metterle nel forno a 180 gradi per una trentina di minuti. Controllare la cottura al 20’, però.

Pulire e servire con un po’ di insalata a latere.

Buon appetito e naturalmente…. FORZA NAPOLI!

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