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Andiamo cuonci cuonci
Vorrei un terzo attaccante

Allora, ricapitoliamo e cerchiamo – se possibile – di rimanere coi piedi per terra. Siamo terzi in classifica, a due punti dalla capolista Milan, veniamo da tre vittorie consecutive e da tre partite senza gol subiti, abbiamo il capocannoniere del campionato e finora siamo sempre andati in gol. I marcatori della squadra restano quattro: Cavani, Lavezzi, Hamsik e Cannavaro, ma a questo punto va detto che che bastano e avanzano. La squadra non gioca certo un calcio arioso e brillante, si può dire. Però è maledettamente concreta. E questo mi fa godere moltissimo. L’avevo persino auspicato dopo quella sconfitta interna contro il Milan: una grande squadra non deve rammaricarsi, una grande squadra vince e basta. Quando ha l’occasione, bastona. Come a Brescia, come contro il Parma e come ieri sera a Cagliari.
Dove, peraltro, ho visto un buon Napoli. Se non fossimo di fatto rimasti in dieci, credo che avremmo avuto altre chance di segnare già durante il secondo tempo. Ho visto un buon Hamsik (e in questo sono in disaccordo col professor Trombetti), addirittura capace di rientrare e recuperare palloni, un grandissimo spirito di squadra, e un ottimo Lavezzi (meglio con Cavani, molto meglio). A questo punto della stagione – ma i bilanci si fanno alla fine – si può dire che la cessione di Quagliarella abbia giovato a entrambi. Il Pocho è maturato molto (ieri sera mia madre ha detto che non mi farà più entrare in casa a Napoli se parlerò male di Lavezzi) e Fabio – a differenza di quanto sentenziavano in tanti – nella Juventus si sta facendo valere: fin qui ne ha segnati sei senza rigori. E alcuni anche decisivi, vedi Milano, caro Trapani. Però quanto ci manca un altro attaccante degno di questo nome. Sosa sarà pure bravino ma sembra troppo leggerino. Ieri sera ha dato qualche segnale di ripresa. Speriamo bene.
Domenica c’è la Lazio, seconda in classifica, a Roma. Quella parolina sdoganata dal professor Trombetti comincia a far capolino in più di un commento. Secondo me è prematuro, però lo sappiamo tutti che se domenica… Se, appunto, se. Teniamo la testa al solito posto, cioè sul collo. E giochiamo come sappiamo. Loro ci temono, sono entrati in paura, basta sentire le trasmissioni radiofoniche biancocelesti.
In ogni caso voglio dire grazie alla squadra e a Mazzarri: la gioia di Cagliari è una gioia infinita che resterà per sempre nell’album dei ricordi.
Massimiliano Gallo

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