Salottino di Radio Marte a Castelvolturno. L’ospite è Gennaro Iezzo. Nel gruppo lo chiamano tutti Jez: "Sono amante della musica jazz, mi piace anche divertirmi con il pianoforte. Mi piace la musica, la ascolto sempre prima degli allenamenti. La mia società di eventi organizza domani un concerto di Gigi D’Alessio all’Arenile. Poi io e Grava abbiamo sempre un ristorante anche se comanda la suocera di Gianluca". Iezzo è giocatore ma soprattutto tifoso: "Abbiamo un approccio particolare alla partita, sentiamo tanto la passione e ci teniamo a vincere. Faccio un grande tifo quando sono in panchina. Sono un grande fan di Maradona, Carmando mi raccontava tanti aneddoti, mi venivano i brividi. Ho voluto fortemente questa maglia, ho accettato la serie C. Quando sei dentro, capisci tante cose". Iezzo è diventato anche un modello: "Mi fa piacere, i ragazzi comunque devono fare sport per divertirsi, poi si vede".
Del resto, è uno dei portieri migliori anche se adesso è il vice di De Sanctis: "E’ cambiato molto nel nostro ruolo, si gioca in maniera diversa rispetto a 10 anni fa. Adesso i palloni sono anche molto leggeri e per noi è molto più difficile. Bisogna saper giocare anche con i piedi, altrimenti è dura. Io fortunatamente me la cavo bene. Gli avversari più insidiosi? Totti e Ibrahimovic, il rigore parato a Kakà a San Siro è un altro ricordo importante della mia carriera, poi peccato che non riuscimmo a pareggiare quella partita con il Milan. L’intervento più bello? Giocavo a Cagliari e su un colpo di testa di Sheva feci un grande balzo. Il rapporto con Cellino? Non ci siamo lasciati bene, forse perché sono napoletano. La famiglia De Laurentiis, invece, gestisce bene questa società".
Iezzo ne ha fatto parte fin dal 2006. E’ stato uno dei pilastri, poi è diventato il secondo di De Sanctis: "Ho 37 anni e devo dare qualcosa a livello di esperienza ai compagni. Mi alleno bene e faccio capire ai giovani che non bisogna mai mollare". Luigi Sepe lo segue tanto: "Io, lui e Vitale arriviamo assieme all’allenamento, gli dico tante cose, ha talento".
Domenica c’è la trasferta di Catania: "Sono un ex e io voglio vincere. Poi penseremo al Liverpool e al Milan". E’ il punto più alto di una carriera che ha incontrato parecchie difficoltà: "Nelle nostre zone è più difficili emergere, io comunque ho sempre lottato perché credevo nelle mie qualità. Non ho mai mollato e alla fine sono stato premiato".
C’è anche lo scherzo telefonico. L’autore è Simone Schettino che lo stuzzica sull’irriconoscenza della società. Iezzo non se ne accorge e risponde: "La società mi ha anche rinnovato il contratto, sono ancora un giocatore del Napoli". Poi si svela: "Nel mio palazzo, la guardiola è libera". Sorriso liberatorio e i saluti. Chiusura dedicata al futuro: "Mi piacerebbe fare l’allenatore dei portieri anche dei giovani. Ne parleremo a tempo debito".