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Il valore economico del razzismo, ovvero i 15mila euro per i cori anti-Napoli

Per le società di calcio 15mila euro sono bruscolini e per i razzisti sono una medaglia. Non sono goliardate, servono sanzioni più severe

Il valore economico del razzismo, ovvero i 15mila euro per i cori anti-Napoli

I cori contro il Napoli

Quando ho scoperto che il giudice sportivo aveva sanzionato la Sampdoria per i cori razzisti nei confronti dei tifosi napoletani con 15 mila euro di multa mi sono cadute le ultime certezze sulla decadenza della società capitalistica. Non immaginavo che anche il razzismo avesse un valore economico. Che follia! Io pensavo che nella società capitalistica esistessero il lavoro, le merci, il profitto, il mercato, il denaro. E che il razzismo non potesse essere considerato merce di scambio.

Servirebbero ben altre sanzioni

C’è qualcosa di sbagliato nelle leggi della giustizia sportiva. Davvero pensiamo che 15 mila euro siano una sanzione? Per la società sono bruscolini, per i deficienti razzisti una medaglia. Ben altre sanzioni occorrerebbero per combattere i cori razzisti. Non sono “goliardate”, non vanno mai sottovalutati, quel “non siamo razzisti ma” vuol dire proprio che sono razzisti. E allora? Chiudere le curve e in caso di recidiva “partita a porte chiuse”.

“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici”. Siamo stanchi di essere offesi, siamo stanchi dell’odio e del rancore contro i napoletani. Noi siamo i tifosi del Napoli, quelli che amano la loro città e che la vogliono cambiare. Noi siamo quelli che costruiscono ponti e non amano i muri.

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