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Sarri, dire che vincere o pareggiare è la stessa cosa è una hazzata

Con la frase di ieri sera, Sarri si iscrive al fianco di Zenone di Elea. E ci lascia un filo di inquietudine, anche dopo il siparietto con Ciro Ferrara.

Sarri, dire che vincere o pareggiare è la stessa cosa è una hazzata
Sarri a Pescara (foto Ciambelli)

Zenone è nato a Figline Valdarno

La verità che sconvolge il mondo della filosofia è che con ogni probabilmente Zenone non è nato a Elea bensì a Figline Valdarno. E che i paradossi sono in continuo aggiornamento. Da Achille e la tartaruga al pareggio che equivale alla vittoria. Per dirla alla Maurizio Sarri, è una hazzata niente male. Tralasciando quel che una frase del genere lascia immaginare, addentriamoci nell’accidentato terreno della logica. Pareggiare con la Dinamo Kiev, ovviamente, è cosa ben diversa da batterla. Per due motivi.

Perché non reggono i paradossi di Napoli-Dinamo Kiev

Prima differenza. Se dovessimo perdere a Lisbona contro il Benfica, al Besiktas basterà un pareggio per eliminarci. Mentre i tre punti di ieri sera avrebbero obbligato i turchi a vincere a Kiev per eliminarci. Prima differenza, e non da poco.

Seconda differenza. Con la vittoria di ieri sera contro la Dinamo Kiev, il pareggio in casa del Benfica ci avrebbe matematicamente consegnato il primo posto nel girone. Adesso non più perché se i turchi dovessero vincere a Kiev, ci scavalcherebbero in classifica.

Pareggiare o vincere contro la Dinamo Kiev è la stessa cosa solo in caso di vittoria a Lisbona.

La mentalità vincente

Ci sono e c’erano tanti alibi da addurre, francamente quello della mancata concentrazione per un’altra partita – tra l’altro non decisiva – ci sembra il più autolesionista. Apre scenari non confortanti che ci portano diritti al concetto di mentalità vincente che è stato al centro di un botta e risposta tra Sarri e Ciro Ferrara a Mediaset. L’allenatore ha detto a Ferrara che la mentalità vincente l’ha acquisita alla Juventus, ricevendo la più ovvia delle risposte. Ma il punto non è tanto l’amnesia di Sarri sul Napoli in cui ha giocato Ferrara (un Napoli dalla mentalità discretamente vincente), ma sul concetto. Certo che la Juventus è un club dalla mentalità vincente, lo abbiamo scritto ieri. Ma è principalmente l’allenatore – insieme alla società – colui il quale deve provare a trasmettere questa mentalità. Se è l’allenatore a dire che siamo stati condizionati dal 3-3 di un’altra partita, non siamo messi benissimo. Sarebbe stato meglio parlare di serata di scarsa vena, può capitare a tutti e in qualsiasi match.

Insomma, facciamo finta che sia stata una hazzata di fine partita. E proviamo a far finta che il turbamento è passato. Ma non siamo molto bravi a fingere.

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