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Il Corsport in prima: “Offerta per Belotti, 40 milioni”. Difficile, ma sarebbe la cosa più giusta

Pare che Cairo abbia già declinato, l’indiscrezione sembrerebbe una suggestione o poco più. Ma il Napolista ribadisce: la strada da imboccare è questa, senza se e senza ma.

Il Corsport in prima: “Offerta per Belotti, 40 milioni”. Difficile, ma sarebbe la cosa più giusta

Di punto in bianco, in una mattina napoletana e soleggiata di novembre ti ritrovi in prima pagina (del Corriere dello Sport) l’indiscrezione di mercato che non avevi ancora sentito, che forse non avevi immaginato ma che sai essere quella giusta: Belotti al Napoli. L’attuale capocannoniere della Serie A, quello che per Urbani Cairo «vale quanto Higuain» e che ha fatto progressi pazzeschi nelle sue tre annate in Serie A. Forse non ci deve sfuggire il peso della cabala, dei corsi e ricorsi storici: il ragazzo di Calcinate (come Gabbiadini), classe 1993, esordisce in Serie A nella stagione 2014/2015. La prima da titolare al San Paolo di Napoli, il 24 settembre 2014. Doppietta.

Più che questo, però, ad avvalorare la bontà della (eventuale, complicata) operazione di mercato è la crescita esponenziale del calciatore-Belotti: quella stagione al Palermo è di 38 presenze, 9 da titolare, con 6 gol e 3 assist. Come dire: niente male, ma si può fare di più. Solo che, però, il Palermo di Iachini ha Dybala e Vazquez in attacco e quindi non è che ci si possa aspettare un Belotti sempre titolare. Anche perché l’anagrafe dice ancora 20, e quindi bisogna attendere. Magari il Torino, che lo acquista per 8 milioni e mezzo nel 2015 e gli fa iniziare la stagione (scorsa) tra campo e panchina, per poi lanciarlo da titolare alla nona giornata. Curiosamente, la stessa identica partita d’esordio di Amadou Diawara a Crotone.

Il Napolista, giusto qualche giorno fa, ha scritto che il momento per acquistare Belotti era proprio quello lì, quello sfruttato da Cairo per vestirlo di granata:

Nella vita il tempo è tutto. E il tempo per acquistare Belotti era due anni fa. Al termine della stagione 2014-2015. Lo acquistò invece il Torino di Cairo per una cifra di poco inferiore ai nove milioni di euro. Un affarone. Lo scorso anno, Belotti è andato in doppia cifra in serie A: dodici gol e otto assist per lui, nonostante una prima parte di stagione decisamente negativa. Il primo gol arriva alla fine di novembre, contro il Bologna,poi una doppietta al Frosinone a gennaio e poi l’affermazione in primavera con i gol alla Juventus, all’Inter e alla Roma. A questo punto è già tardi ma non troppo. Belotti è ancora acquistabile. È Belotti il profilo di calciatore che una società come il Napoli deve acquistare. Ma deve farlo nel momento giusto. Quando sta per sbocciare ma non è sbocciato. Come avvenne per Verratti che poi non arrivò per i motivi che conosciamo. In alcuni casi, come per Diawara, l’acquisto può essere anche più precoce. Insomma, come fatto per Zielinski, Milik, Rog (uando ne avremo la conferma). Questo è il profilo da seguire.

Però, l’errore mica è solo del Napoli. Nel senso: non l’ha acquistato il Napoli, ma non l’hanno fatto nemmeno Juve, Milan, Inter, Roma, le squadre medio-borghesi d’Europa (ci vengono in mente, nomi a caso, Siviglia, Benfica o Bayer Leverkusen ad esempio). Per il Corriere dello Sport, il tempo potrebbe essere quello di adesso. Scrive Fabio Mandarini: «Quaranta milioni di euro sul tavolo del Torino per il cartellino di Andrea Belotti. Un Gallo dalla cresta altissima che, suggestione, il club azzurro vorrebbe affiancare a quella immarcescibile di capitan Hamsik: con la differenza sostanziale che, in questo momento, tutto ciò che l’attaccante della Nazionale tocca si trasforma in gol. Oro puro per la squadra di Sarri, orfana di Milik e alle prese con una serie di problematiche d’attacco che, in attesa del rientro del polacco o di una rapida e auspicabile inversione di tendenza,
De Laurentiis sta facendo di tutto per risolvere anche sul mercato. Con proposte importantissime. La risposta del Toro, comunque, non è stata il sorriso di chi ci sta: niente da fare, Belotti non si tocca. Per il momento, almeno, va così».

Quindi, come dire: più che indiscrezione di mercato, sarebbe (lo scrive pue il Corsport) si tratterebbe ancora di una semplice suggestione. Perché Cairo direbbe di no per gennaio, perché il Torino deve ancora (e giustamente) capire cosa sarà della sua stagione, perché il valore è destinato a crescere e questo primo sondaggio da 40 milioni di euro è un passo importante, ma tutto da verificare sulla breve distanza. Sul lungo, magari l’idea c’è sul serio.

E c’è la nostra piena approvazione, di nuovo, perché Belotti è quello che servirebbe al Napoli. Nel senso di posizione in campo, di caratteristiche assenti nella rosa (il ragazzo di Calcinate è un toro, non nel senso di colore granata ma nell’accezione di centravanti di sfondamento: nulla a che vedere con Gabbiadini, una fisicità più spiccata rispetto all’aggregativo Milik), di progettualità futura.

L’unica cosa che però non ci torna riguarda l’atteggiamento del pubblico napoletano. Mettiamo che Belotti, a luglio scorso, fosse stato acquistato dal Napoli insieme a Milik, con la cessione di Gabbiadini. Non è fantamercato retroattivo, è la considerazione che con un 25-30 milioni Cairo te lo spediva impacchettato che neanche la mattina di Natale sotto l’albero. Del resto, una mega-plusvalenza di questo tenore dopo un solo anno è oro che luccica, che cola. Il Napoli non l’ha fatto, e ha sbagliato. Non numericamente, ma nel giudizio di Gabbiadini come calciatore in grado di ricoprire il ruolo di prima punta (finora è stato un mezzo disastro). Ebbene, però: cosa sarebbe successo se Higuain fosse stato sostituito dal signore proveniente dall’Ajax e da Belotti? Quindi, come alla fine è avvenuto, non da Icardi o Cavani ma da due scommesse. I tifosi avrebbero criticato comunque? Ci viene da pensare di sì. Sarebbe stata una doppia puntata grossa sul futuro, “i soliti giovani” si sarebbe detto. “Quanti soldi per uno che ha segnato 18 gol in Serie A” (i 6 di Palermo, i 12 della scorsa stagione), si sarebbe detto pure. Forse sarebbe stato un errore, visto com’è andata. O forse no, perché le scommesse sono rischiose. Ma vanno fatte, coi tempi giusti e questa canzone va alla società (perché Belotti sarebbe stato prendibilissimo). E vanno accettate come tali, e questa canzone va alla piazza. Va così.

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