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Il Napoli deve prendere i Belotti prima che sboccino

Segnò i suoi primi gol al San Paolo. Ora vale almeno 25 milioni. Il Napoli dev’essere il Borussia Dortmund non i club di Manchester.

Il Napoli deve prendere i Belotti prima che sboccino

Segnò i primi due gol in serie A al San Paolo

Era il 24 settembre del 2014, al San Paolo davanti a pochi intimi si giocava Napoli-Palermo. Era la seconda stagione di Benitez, tanto per cambiare la tifoseria era in contestazione e al San Paolo scese in campo la squadra siciliana con una formazione sconosciuta ai più. A rileggere il tabellino, adesso si nota che la linea offensiva di quel 4-3-3 era composta da Vazquez, Belotti e Dybala. Ma il tifoso è come Alice, “tutto questo non lo sa” e – aggiungiamo – non lo vuole nemmeno sapere: ha da protestare. Finì 3-3 e quella sera Andrea Belotti segnò il suo primo e il suo secondo gol in Serie A. “Non segnerà più, siamo stati capaci di far segnare pure questo Belotti”. Voc’è popolo voc’e dio, dicono gli atei.

È di Calcinate, come Gabbiadini

Impiegò tre mesi, Belotti,per segnare il secondo: al Sassuolo. A fine stagione, furono sei in serie A. Ne aveva segnati dieci l’anno prima in serie B, sempre col Palermo, e dodici anni due anni addietro in Lega Pro con l’Albino Leffe. Quando segnò a Napoli, Belotti aveva 21 anni. Dal profondo Nord, si era trasferito a Palermo. È di Calcinate, Belotti, in provincia di Bergamo, un paese calcisticamente florido: è lo stesso di Manolo e Melania Gabbiadini. A quel tempo, aveva già esordito in l’Under 21 con cui vanta un ruolino di marcia non indifferente: nove gol in venti partite. L’azzurro della Nazionale evidentemente gli dona: nella prima squadra vanta tre gol in quattro presenze. Ha segnato nelle ultime due partite. Oggi il Guardian parla di lui come del calciatore che potrebbe risolvere i problemi d’attacco della Nazionale.

Ricorda Chinaglia e Graziani

Belotti ha uno stile particolare. Non sappiamo che cosa ne pensino i laziali, ma in quell’incedere ingobbito ci ricorda Giorgione Chinaglia. È un attaccante old style, non si risparmia, non ha paura di sporcarsi, non chiede la palla sui piedi, qualcuno lo ha paragonato a Ciccio Graziani (un grande attaccante checché se ne dica). È un centravanti da Toro, il centrattacco come la tradizione del Torino vorrebbe.

Cairo lo ha acquistato per meno di nove milioni

Ma torniamo a noi. Nella vita il tempo è tutto. E il tempo per acquistare Belotti era due anni fa. Al termine della stagione 2014-2015. Lo acquistò invece il Torino di Cairo per una cifra di poco inferiore ai nove milioni di euro. Un affarone. Lo scorso anno, Belotti è andato in doppia cifra in serie A: dodici gol e otto assist per lui, nonostante una prima parte di stagione decisamente negativa. Il primo gol arriva alla fine di novembre, contro il Bologna,poi una doppietta al Frosinone a gennaio e poi l’affermazione in primavera con i gol alla Juventus, all’Inter e alla Roma. A questo punto è già tardi ma non troppo. Belotti è ancora acquistabile. È Belotti il profilo di calciatore che una società come il Napoli deve acquistare. Ma deve farlo nel momento giusto. Quando sta per sbocciare ma non è sbocciato. Come avvenne per Verratti che poi non arrivò per i motivi che conosciamo. In alcuni casi, come per Diawara, l’acquisto può essere anche più precoce. Insomma, come fatto per Zielinski, Milik, Rog (uando ne avremo la conferma). Questo è il profilo da seguire.

Così fa il Dortmund

Il Borussia Dortmund agisce così. I tifosi si sarebbero lamentati di Belotti, ma è irrilevante. È la figura di calciatore su cui il Napoli deve investire. D’altronde, il Napoli acquistò Higuain quando era un calciatore non diciamo in disgrazia ma quasi (sempre per il suo livello, ovviamente). Il Bayern di Monaco – e nemmeno – va a prendersi i calciatori affermati pagandoli a peso d’oro. Lo fanno le squadre di Manchester. Il resto del mondo gioca d’anticipo. E se il tempo passa, e se non cogli l’attimo, finisce che Belotti ti segna otto gol in dieci partite in Serie A, tre con la Nazionale e oggi vale almeno 25 milioni (se Zaza ne vale 20, Belotti ne vale almeno 50). Il tempo, è il tempo che è fondamentale. Altrimenti si finisce sempre col rincorrere.

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