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La soddisfazione di aver spedito la Juventus in B con otto mesi d’anticipo

La soddisfazione di aver spedito la Juventus in B con otto mesi d’anticipo

Resti tra noi tifosi – oddio chi vuole lo dica pure senza remore né temore alcuno anche a zia Concetta – averli spediti in B con otto mesi d’anticipo, a casa nostra, e senza passare dal via, resta soddisfazione più grande difficilmente ora come ora superabile anche dallo approvvigionamento di coppette e scudetti, a scanso comunque del fatto che a sognare a occhi aperti dopo prestazioni come quelle sciorinate e sviolinate nella notte fuorigrottizia non si fa certo più peccato e, registrando in corsa qualche piccolo difetto di assemblaggio dell’allegra carrozza, non vuoi vedere non vuoi vedere alla fine vedi ci si azzecca pure, a patto però di non stare lì a recriminare ancora una volta sui punti buttati a Roccacannuccia il lunedì sera a calciotto. Discorsi comunque ancora acerbi come i fichi d’india in tangenziale, soprattutto nel giorno del ringraziamento incondizionato a un gruppo di ragazzi straordinario per sacrificio e abnegazione nel gettare il cuore oltre la transenna della onnipresente sudditanza psicologica – cfr. vergognosa espulsione di Lorenzigno che fortunatamente ha continuato ad essere il migliore in campo anche dagli spogliatoi – e portare a casa il risultato indenne nonostante finale thrilling dopo aver controllato il timone della partita con vento pressoché sempre sfavorevole.

Merito ovviamente anche dell’allenatore, bravo a fare tesoro delle piccole amnesie registrate in gita sulla via Emilia, e hai voglia a prestare adito ai sanfedisti di una Giuve rinnovata e indebolita, quando solo ieri l’altro Buffon era di nuovo il numero uno al mondo tra i pali nemmeno fosse cresciuto tra Forcella e San Biagio, con la metà di Pogba da sola sufficiente a risanare EAV e Bagnolifutura, con Zenigata e Dybala astri nascenti e sicuri protagonisti a Qatar 2018 e insomma una squadra che restava comunque quella da battere, specie dopo essere schizzata in borsa grazie al pezzotto made in cruccolandia, file under la lanterna in mano ai cecati, se vi servono i ricambi della folletto passate per il Rettifilo. Hernanes o Cuadrado altro quindi non sono che alibi per nascondere la propria manifesta inferiorità di fronte ad un gruppo dove gli interscambi per una sera funzionano a meraviglia e ognuno è disposto a sacrificarsi per i compagni, con Ghoulam scatenato che a tratti sembra un ibrido tra Roberto Carlos e Cané, Mertens e Callejon bravi per una volta a non pestarsi i piedi pur essendo di fatto amanti nello stesso letto e sulla stessa fascia, uno fotocopia dell’altro, e Pipita che di questi tempi ci ha fatto perdere completamente i sensi, sperando che continui a buttarla dentro anche dal barbiere o il lunedì mattina in lavanderia. Peccato allora solo per il gol bianconero siglato quando ancora a festeggiare si era sotto la curva B, giusto annullare Orsato di Schio, ad aggiungere pathos al triplice rischio finale, non ce ne voglia la prostata di Mughini ma a quel punto sarebbe stato davvero furto con destrezza aggravato dall’altrui buona fede, e addio fair play, rispetto reciproco, stemperiamo gli animi e le domeniche ecologiche in villa comunale. Domenica sera si torna a Milano per dare continuità a gioco e risultati, San Siro sarà al solito una succursale del Collana e banco di prova delle reali ambizioni di questa squadra che volente o nolente deve cominciare a fare punti pesanti anche lontano da mammá. Nel frattempo il cielo è azzurro sopra le nuvole, spiegatelo voi a chi sogna triste in bianconero per un’intera vita, mica solo alla partita.
Otto Tifoso

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