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L’aggressione all’autobus del Napoli ci fa schifo e ci sembra parte di un disegno

L’aggressione all’autobus del Napoli ci fa schifo e ci sembra parte di un disegno

La notte buia è arrivata. Non solo sul campo. Anche fuori. Il sito della Gazzetta dello Sport scrive di insulti alla squadra, soprattutto a Benitez e persino un assalto all’autobus del Napoli con bastoni e spranghe (versione, quest’ultima, smentita da chi era lì). Il Corriere dello Sport riferisce, invece, di urla e qualche pugno. Chi era a Berna avalla quanto scritto dal Corsport e parla di rabbia dovuta non solo alla scialba prestazione ma anche al mancato saluto a fine partita dei giocatori (il solo Inler si sarebbe avvicinato). Per noi, francamente, la sostanza cambia di poco. Si è reso necessario l’intervento della polizia che ha scortato l’autobus. È stata allertata la Digos di Napoli che accoglierà la squadra a Capodichino. Massimo Ugolini, inviato di Sky, ha parlato di lancio di oggetti.

Il clima attorno al Napoli è incandescente da quest’estate. I primi volantini contro la società sono stati affissi in città già a luglio, ancor prima che cominciasse la campagna acquisti. I primi cori “meritiamo di più” sono partiti quando al centro del campo c’era il telone della Champions. Contro il Palermo, sul 2-0, sono partiti i cori contro De Laurentiis. Cori fondamentalmente condivisi da gran parte della tifoseria, anche da quella cosiddetta intellettuale, come abbiamo avuto modo di scrivere sul Napolista.

La squadra ha avuto un inizio stagione difficile, possiamo dire anche pessimo. Siamo usciti dalla Champions, abbiamo perso due partite consecutive in campionato contro Chievo e Udinese, ma nulla giustifica questo clima di autentica follia che stasera – dopo un’altra prestazione incolore – è sfociato in un’aggresione (non sappiamo ancora di quale livello). Ripetiamo da settimane che il clima è brutto. Si stanno rincorrendo voci su un fantomatico sceicco che vorrebbe rilevare il Napoli. Nulla si sa eppure sembra tutto creato ad arte per rendere l’atmosfera attorno sempre più irrespirabile. Il tifoso deluso non prende a calci l’autobus né lancia oggetti né usa bastoni.

E il clima – che siano oggettti, pugni o calci – di Berna sembra essere la fase due di un progetto alimentato nei salotti televisivi (e non solo) a furia di grida e invettive nei confronti dell’allenatore. Dalla campagna di opinione si è passati all’azione. Difficile, se non impossibile, a questo punto uscirne. A Dortmund, con la squadra in crisi in campionato, nessuno ha contestato l’allenatore né la società. Anzi, riempiono lo stadio come e più di prima.

A noi l’aggressione di questa sera fa schifo. Ripetiamo, anche se sotto forma di pugni all’autobus, come scrive il Corriere dello Sport. Così come abbiamo ritenuto intellettualmente disonesta la campagna di opinione avviata al primo passo falso. La rabbia sembra un fuoco che tutto brucia. Ci è difficile provare a ricondurre a quella che consideriamo ragione amici di vecchia data, figuriamoci le frange violente del tifo. Parte di Napoli sta contribuendo a distruggere un giocattolino che funzionava e ancora funziona. Domenica si giocherà in un clima surreale. Con giocatori intimoriti e un allenatore che probabilmente sta pensando chi glielo fa fare. “Meglio”, direte voi. Ci sta l’arabo che vi aspetta. E scusate vado di fretta, avrebbe detto Pino Daniele.
Massimiliano Gallo

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