
Kate Beckinsale: «Ho avuto un’infanzia traumatica, mio padre è morto d’infarto quando avevo 5 anni»
L'attrice a Effe: «Ero terrorizzata che qualcosa di brutto potesse accadere da un momento all’altro e ho sofferto di anoressia nervosa».
L'attrice a Effe: «Ero terrorizzata che qualcosa di brutto potesse accadere da un momento all’altro e ho sofferto di anoressia nervosa».
Intervista a Repubblica: «Non amavo la mia voce. Lavorammo con Battisti che non ci offrì nemmeno un riso in bianco. Mi definivano un “vaffanculista”. Ero antipatico»
A Oggi: «Chi ha visto la mamma umiliarsi, con quelli che si prendono i mobili perché non può pagare la pigione, a quello non lo ferma nessuno»
A Effe: «Ogni volta non la sentivo arrivare: «Mi fai prendere un colpo!», le dicevo. E lei si metteva a ridere, con quella sua risata da bambina: «Ecco, ti ho spaventata, così la smetti»
Al Corsera: «Il ginecologo mi ha detto che ero alle decima settimana, non era vero. Ho dovuto cambiare ospedale. Ho ricevuto messaggi di odio sui social»
Al CorSera: «Per 15 giorni ho vissuto in un seminterrato. Poi mi ospitò un’amica in Accademia. Vivevo di pane e teatro»
A Gente: «A chi odio, auguro di morire non il carcere. Ci saremmo aspettate un decreto anti maghi. Prima non avevamo il tempo di goderci i soldi»
L'ex leader No Logo al Times se la prende con “i brillanti guru del fitness su Instagram. Le palestre di yoga sono un focolaio di cospirazione”
«Julia Roberts l’ho incontrata un paio di volte, lei parla a macchinetta. Io ridevo»
A Voilà: «Matt Damon è un amico. Per vederlo basta scendere di un piano. Oppure andar fuori con il cane la mattina. Sono anni che non lo vedo con le scarpe. È sempre in ciabatte!»
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- Al Teatro Grande di Pompei si comincia con “Odissea cancellata”. Seguiranno poi il “De rerum natura”, l’“Edipo re” e la “Fedra”A L'Espresso: «Il cinema italiano mi sembra più libero, arte pura, con registi per nulla spaventati dalle emozioni e tante storie meravigliose di donne protagoniste».
A Effe: «Ci ho messo anni a essere me stessa, e forse mi sono accettata solo a 65 anni, dopo essere tornata single, libera dallo sguardo maschile»
A Effe: «Gli uomini, invece, li ho sempre un po’ guardati dall’alto in basso, se qualcuno ci provava, mi bastava uno sguardo, una battuta per farlo scappare»
A Repubblica: «Ancora oggi nei paesi mi vengono a dire “lo famo strano”. Sophia Loren diva materna, Lina Wertmuller visionaria e coraggiosa»
Al Corriere.it: «Negli anni d'oro con le chat telefoniche in un anno ho fatturato un milione di euro. Le fan chiamavano un 899 e parlavano con me, mi ascoltavano»
Il signor no al Corriere: «Ho cominciato con Pippo Baudo che un inquieto ti chiamava alle due di notte. Mike era molto più controllato»
«Ci sono tante bugie»: mai mandato 41.000 email, al massimo un paio. Non è stata condannata per stalker e non ha scontato cinque anni di galera
A Oggi: «Papà odiava non lavorare. Recitare gli permetteva di fuggire da se stesso e dagli altri. Quando non girava, si annoiava»
«La Carrà mi odiava perché non capiva il mio umorismo. Avrei potuto conoscere i Beatles ma lasciai il gruppo per la morte di mio padre»