
Claudio Amendola: «L’infarto è stato un’esperienza bellissima, ho imparato quanto è bella la vita»
A Verissimo: «E' stato come un secchio d'acqua gelata. Fumavo da quando avevo 8 anni, ho smesso. La mia vita è cambiata radicalmente»
A Verissimo: «E' stato come un secchio d'acqua gelata. Fumavo da quando avevo 8 anni, ho smesso. La mia vita è cambiata radicalmente»
Al CorSera: «Villaggio era crudele. Era emerso tardi, provava rancore per tutto quello che aveva dovuto superare prima del successo»
Intervista al Corriere della Sera: «Ho sempre rispettato Vasco Rossi, è stata una sofferenza la rivalità che è stata montata. Un giorno mi chiamò Lucio Dalla...»
Al Corsera: «Mi manca molto, non so io a lui, non è molto esplicito. Ci siamo persi. Lo sogno spesso, una volta gli raccontai il sogno, non mi ha risposto. Io sono un proletario, lui un borghese».
Il governatore del Veneto: «Il sistema non funziona, va assolutamente rivisto. Aiutiamo chi veramente ha bisogno»
Al CorSera: «Da più di 15 anni gioco a calcio con gli stessi amici. Per me è un’oasi, non ci rinuncio mai. Lì conta solo come ho giocato non quello che faccio»
A Repubblica: «Quando lavoro penso agli “sfasciadivani”, sono le coppie non più giovanissime sedute davanti alla tv tutto il giorno»
Al CorSera: «La sera prima che morisse io e Verdone lo invitammo a cena, non venne per finire di doppiare. Lui e Benigni erano meravigliosi, si volevano bene»
Appuntamento domani, 26 aprile, presso l'Aula Magna della Facoltà, a Piazzale Tecchio. Lavori aperti dalle 9 alle 12
A La Stampa: «Omar Sharif? Era un uomo pieno di fisse. Andammo a Parigi per arredare la casa e mi impose di non mettere quadri e mensole».
A Il Fatto: «Girare il video con Baggio è stato un sogno. Sono cresciuto con il mito di Maradona e con il suo. Una volta odiavo la mia voce»
A Il Messaggero: «Il mio rapporto con gli uomini è stato devastato dall’assenza di mio padre. Ho dovuto fare il test del Dna per essere riconosciuta».
Al Fatto: «A Buenos Aires proibirono i miei dischi per una battuta riportata da un giornalista. A Roma degli argentini mi sputarono da una macchina in corsa».
Al CorSera: «A Saint Tropez conobbi Gianni Agnelli, mi chiese se a Niguarda si sciava. Celentano non lo sento da due anni, lui e la Mori sono ipocondriaci»
A Libero: «Politica? No, grazie. Al massimo, mi candiderei a sindaco di Milano. Il mio sogno è gareggiare a Sanremo»
Al CorSera: «Per guadagnare facevo l'operatore. Reagivo male quando dicevano che ci assomigliamo. Non volevo fare l'attore, pensavo di darmi allo sport».
La voce delle Vibrazioni a Il Giornale: «Sono stato giudicato come un puttaniere. Eroina, cocaina, Lsd, ma il filo conduttore erano alcol e cocaina»
Al Messaggero: «Non mi ha mai detto di no nessuno. Alle elementari ero fissato con il cambio guardia al Quirinale, perciò suono la batteria»
Al Corriere: «Sono di origini popolari, cresciuto in un posto dove l’essere umano che avrei voluto diventare era molto lontano da quel contesto»
A La Repubblica: «Il talento è un dono, ma poi il successo è un mestiere. Tutti hanno talento, ma devi capire cosa fare di te. Anche quello è un dono»