
Quando nel Napoli si rema nella stessa direzione
di - De Laurentiis e Sarri hanno eliminato battute e frecciate. Squadra concentrata, in campo Rog e Giaccherini. E l'allenatore in sala stampa è stato diverso.

di - De Laurentiis e Sarri hanno eliminato battute e frecciate. Squadra concentrata, in campo Rog e Giaccherini. E l'allenatore in sala stampa è stato diverso.

di - Nelle nove partite che ha giocato, il Napoli ha subito sei gol. Nelle undici che non ha giocato, il Napoli ne ha subiti sedici.

Le parole di Pagliari arrivano a poche ore da una partita che Manolo deve giocare per forza: il modo e il momento peggiori, perché creano ulteriore pressione sul calciatore.

Tre giocatori a segno nella settimana di coppe nazionali. L'Italia non è mai riuscita e non riesce a lanciare serenamente i giovani, a differenza di tutto il calcio europeo.

di - Nel Napoli di Sarri c'è proporzione estetica e lui è diventato il sacerdote della paura con cui da sempre convive la città. La bellezza ti tramortisce o non esiste, come il Napoli di Benitez.

di - Forse il presidente sta sottovalutando il momento del Napoli. Speriamo che non diventi Il ciuccio dalle piume di cristallo.
di - Da “squadra adolescente” agli attacchi più o meno velati al mercato, a privilegiare chi conosce a memoria il suo modo di giocare a calcio.

di - Marek e la sua squadra sono capaci di lampi accecanti e di improvvisi blackout. A entrambi manca l'ultimo passo, dopo aver fatto da zero a novanta: arrivare a cento.

di - Un nostro lettore risponde all'articolo di ieri su Sarri, i tifosi, lo stoicismo e l'epicureismo: siamo comunque destinati a soffrire.

di - Tre vittorie in undici partite sono la spia di un malessere. Ma né Sarri né De Laurentiis sembrano averne consapevolezza. E il Napoli rischia grosso.

di - Mazzarri, Benitez e ora Sarri. Il Napoli appare sempre più inconcludente, ricorda la scena del guerriero con la scimitarra di Indiana Jones.

di - Un commento di un utente, una telefonata con un amico parlando di calcio, la scena del film di De Crescenzo: noi non siamo predisposti ad aspettare.

Il tecnico azzurro racconta di un «Napoli adolescente», dice che «bisogna lavorare sulla mentalità». Insomma, è severo e realista nella sua analisi. Quello che serve al Napoli.

Una dimostrazione, l'ennesima, che non esistono giocatori giovani o vecchi, ma solo forti o scarsi. Anche nel nostro campionato.

di - Alla 14esima giornata, il Napoli sconfisse l'Inter e andò in testa. Quest'anno ci è mancata la convinzione ma la stagione è ancora lunga.

Terza sconfitta in campionato (le stesse del Napoli). È autolesionistico continuare a definirsi sconfitti in partenza.

Il tecnico portoghese è stato incauto, "non ipocrita" a dire le cose come stanno. Ma i tifosi devono rendersi conto del calcio, dentro e intorno la loro squadra del cuore.

di - Attaccante danese classe 1997, Dolberg è l'erede di Milik: la conferma di una politica di scouting di altissimo profilo, che però in Italia sarebbe bollata subito come modello-Udinese.

Il gol del fantasista argentino della Roma è un capolavoro, non importa se voluto o non voluto: la rabona è arte, nobilitata da grandi geni della storia del calcio.

di - Il Napoli è in corsa sia in campionato che in Champions. La guerra fredda Sarri-De Laurentiis toglie serenità e sta diventando insostenibile.