Vogliamo ancora sminuire la passione e l’esperienza di Antonio Conte? Non vende fumo e parla a muso duro (Carratelli)

"È un artefice speciale. Il suo pensiero fisso, la sua "arcivernice" è la vittoria". Ha vinto la pazienza di aspettare il recupero degli indisponibili

Supercoppa pagelle conte

Db Riyadh 22/12/2025 - finale Supercoppa Italiana / Napoli-Bologna / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Dal Corsport un’analisi sul lavoro di Conte al Napoli. Nonostante le critiche ed alcune prestazioni opache (oltre al numero infinito di infortuni muscolari e non che desta sospetti), l’allenatore ex Juve e Inter sta portando una mentalità e un modus operandi al Napoli con pochi precedenti nella sua storia, oltre al miglioramento singolo di molti calciatori.

Conte è l’artefice speciale del Napoli, vogliamo ancora sminuirne la passione autentica e il lavoro? (Carratelli)

Si legge così sul Corriere dello Sport a firma Carratelli:

“I bei tempi del “Corriere dei piccoli” stregava molto la capacità di un ineffabile Pier Cloruro de’ Lambicchi che con la sua “arcivernice” spennellava sui ritratti di personaggi famosi dandogli vita. […] L’arcivernice di Conte è ben nota: lavoro, duro lavoro, sacrificio, dedizione, sudore e un pensiero fisso, la vittoria, che, poi, è l’arcivernice della sua stessa vita. […] Prima di ogni tattica e strategia, Conte trasmette se stesso ai suoi giocatori. Un modello così vero e autentico che cattura ed esalta. Così Conte, per De Laurentiis, diventa il condottiero e, per Politano e Neres, “lo seguiremo sino alla morte”. Detto poi da Neres che, secondo il gossip da strapazzo, era tra i delusi non trovando immediata gloria. È successo che, al di là dell’emergenza degli infortuni, il lavoro di Conte a costruire e limare certi giocatori non ancora pronti è servito a lanciarli sul proscenio al momento opportuno. Ed ora sono protagonisti sfavillanti.

E ha vinto la pazienza di aspettare il recupero degli indisponibili. […] E c’è ancora tanto Conte nel rilancio di Juan Jesus, nella fiducia in Hojlund, nel credito continuo dato a Politano e Spinazzola, nel nuovo ruolo di McTominay lontano dalla luce del gol per diventare un baluardo a centrocampo (assente ancora Anguissa) e nell’impiego di Elmas, detestato da tutti i soloni, ma jolly prezioso. Questo è Conte. […]

Dopo la finale di Riyadh si parla del Napoli “più bello” degli ultimi anni. I giocatori sono sempre i protagonisti veri. Dietro di loro, però, c’è questo artefice speciale che non vende fumo, non fa cene ruffiane, non si piega alle sconfitte, parla a muso duro, lavora duramente e vince. Antonio Conte. Vogliamo fare ancora i sopracciò sminuendone la passione autentica, l’esperienza, la perizia e gli allenamenti troppo duri che ora fanno correre un Napoli ad alto gradimento?”

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