Il Psg potrebbe aver utilizzato la sua influenza per favorire in Francia l’immigrazione clandestina (Equipe)
Il caso è piuttosto spinoso e complesso. "Uno stretto collaboratore di Thiago Silva ha dichiarato alla polizia che era rimasto in Francia grazie a un certificato falso fornito da Al-Khelaifi"

Parigi (Francia) 11/08/2021 - conferenza stampa presentazione Lionel Messi/Image Sport nella foto: Nasser Al Khelaifi
Come riporta L’Équipe, il Psg si ritrova ai margini – ma non del tutto fuori – di una delle inchieste giudiziarie più delicate degli ultimi anni, quella sui cosiddetti «sporchi trucchi». Un fascicolo vasto, aperto nel 2021, che intreccia sospetti di traffico di influenze, accessi illeciti a dati sensibili, favori amministrativi e presunto favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il nodo non è un’accusa diretta al club, ma il possibile utilizzo del suo peso, dei suoi contatti e della sua rete relazionale come leva informale per accelerare pratiche, sbloccare dossier o aggirare ostacoli burocratici.
Il Psg rischia di essere coinvolto nei trucchi sporchi per favoreggiamento di immigrazione clandestina (Equipe)
Al centro dell’attenzione degli inquirenti non c’è una strategia ufficiale del Paris, bensì una zona grigia fatta di intermediari vicini al club, funzionari pubblici e dipendenti interni, dove piccoli favori – biglietti VIP, interventi “amichevoli”, segnalazioni – avrebbero sostituito i canali istituzionali. In questo contesto emerge anche il caso di un collaboratore di Thiago Silva, che ha ammesso di essere rimasto in Francia grazie a documenti irregolari e il cui fascicolo amministrativo reca la menzione esplicita «intervento del Psg», formula che oggi imbarazza il club e alimenta i sospetti degli investigatori.
Il Paris Saint-Germain respinge ogni accusa, nega qualsiasi coinvolgimento illecito e rivendica il ruolo di parte civile nelle altre ramificazioni dell’inchiesta.
Ne scrive così L’Equipe:
“Nel vasto caso di “sporchi trucchi”, uno stretto collaboratore di Thiago Silva ha dichiarato alla polizia che era rimasto in Francia grazie a un certificato di lavoro falso fornito da un dipendente del Paris Saint-Germain. […] Il club rischia di essere coinvolto nella cosiddetta vicenda dei “trucchi sporchi”, o quantomeno in alcuni aspetti di questo vasto caso aperto nel 2021, quelli riguardanti i sospetti di traffico di influenze, molestie e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. […]
È difficile riassumere in poche righe questo caso complesso, che ha dato origine a diverse indagini penali in corso. Nell’aspetto più noto della vicenda, Tayeb Benabderrahmane, Malik Naït-Liman e Hicham Karmoussi sono sospettati di aver ottenuto illegalmente il contenuto di un telefono appartenuto a Nasser al-Khelaïfi. Questo iPhone conteneva video intimi del presidente del Paris, nonché numerose conversazioni con l’emiro del Qatar e Jérôme Valcke, ex segretario generale della Fifa, in vista della Coppa del Mondo del 2022.
Nel 2018, il funzionario tentò anche di sostenere, su richiesta di Benabderrahmane, un permesso di soggiorno di un anno per Hicham Karmoussi, ex maggiordomo di Nasser al-Khelaïfi. L’intervento non ebbe successo: Karmoussi era all’epoca oggetto di un ordine di espulsione, con il pretesto che non soddisfaceva i “requisiti di reddito minimo” per risiedere in Francia. Il caso è in corso. […]
Il club respinge ogni coinvolgimento diretto e sostiene di non essere mai stato interrogato su questo specifico caso. I legali ribadiscono che il presidente Nasser al-Khelaïfi è parte civile e vittima, e ricordano la denuncia presentata nel maggio 2024 per tentato ricatto, falsificazione e utilizzo di documenti falsi. Resta però una sensazione di fondo: più che un grande scandalo unitario, una somma di pratiche opache, tollerate finché restano invisibili, che raccontano come il confine tra influenza e illecito possa diventare sorprendentemente sottile quando potere, calcio e relazioni personali si incontrano”.










