Rowe: «Italiano è unico, fa un calcio diretto molto diverso dal fraseggio di De Zerbi»
Al Corsport: «Uno degli aspetti più complessi del calcio italiano è la difesa a 5, sono difficili da attaccare. Il Napoli è una grande squadra, ha giocatori molto forti»

As Roma 07/12/2025 - campionato di calcio serie A / Lazio-Bologna / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Jonathan Rowe
Jonathan Rowe, calciatore del Bologna ed ex Marsiglia, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport alla vigilia della gara tra Napoli e Bologna. Di seguito l’intervento integrale.
Rowe: «Italiano è più diretto, De Zerbi preferisce il lungo fraseggio»
Bella responsabilità il rigore contro l’Inter.
«È sempre difficile tirarli in partite importanti. È andata molto bene. Io rigorista? È stato il secondo rigore che ho calciato in carriera!»
Il coraggio non le manca mica.
«Credo in me stesso e l’ho fatto per aiutare la squadra».
È a un passo dalla conquista del primo titolo con il Bologna.
«Sì, sarebbe il primo: darò e daremo tutto per provare a vincere».
Lo farà anche il Napoli.
«Grande squadra, con giocatori forti. Sarà una bella sfida: speriamo di confermarci come è accaduto in campionato».
Conte difende a cinque.
«Questo è uno degli aspetti più complessi del calcio italiano: in tanti difendono così ed è più difficile per gli attaccanti».
Il Bologna punterà al secondo titolo in sette mesi. Il ruolo di “grande” le appartiene?
«Sì, è un grande club con una mentalità forte come le big. Stiamo crescendo passo dopo passo. È davvero un bell’ambiente e anche la concorrenza è un fattore positivo. Tutti lottano per giocare e questo non fa che aiutare la crescita».
Premier League con il Norwich, Ligue 1 con l’Om e ora la Serie A.
«Mi piace molto. Mi piace il calcio italiano, è una sfida che mi aiuta».
È cresciuto a Wembley: diventare calciatore era scritto nel destino?
«No, non credo nel destino. Se non hai talento non basta crescere a Wembley, anche se le persone e la famiglia mi hanno sempre aiutato. La cosa fondamentale è il lavoro».
Italiano e De Zerbi sono due cultori della materia: differenze?
«De Zerbi preferisce il fraseggio, Italiano è più diretto. Un aspetto unico di Italiano è che comunica la formazione un’ora e mezzo prima della partita. Sta imparando l’inglese, a volte mi chiede qualcosa e lo aiuto».
E lei sta studiando l’italiano?
«Sì, certo. Le prime parole che ho imparato sono ciao, buongiorno e sono molto stanco (ride, ndr). E poi i compagni mi spiegano tutto, soprattutto prima delle partite».
Che effetto le fa essere l’acquisto più ricco della storia del Bologna di Saputo (19,5 milioni)?
«Nessun problema e nessuna paura. Penso solo a lavorare e a dare il massimo».
Cibo italiano preferito?
«La pasta al pesto. Fantastica».
Pensa alla nazionale inglese?
«Sì, ma bisogna lavorare ogni giorno e migliorare. Il resto verrà da solo. E comunque…».
Comunque cosa?
«In testa ho solo la finale».










