Il calciomercato si sgonfierà, i calciatori avranno tariffe per rescindere coi club che avranno sempre meno potere

Le conseguenze della sottovalutatissima sentenza Diarra. Rmc Sport racconta le riunioni in corso tra Uefa, sindacato calciatori e club per riscrivere le regole

calciomercato Diarra

Paris Saint-Germain's French midfielder Lassana Diarra arrives to attend the 31th edition of the UNFP (French National Professional Football players Union) trophy ceremony, in Paris on May 28, 2023. (Photo by Bertrand GUAY / AFP)

Il calciomercato si sgonfierà, i calciatori avranno tariffe per rescindere coi club che avranno sempre meno potere

La causa che ha opposto Lassana Diarra al Lokomotiv Mosca rischia di rivoluzionare il mondo del calcio mercato. Il valore di un giocatore sarebbe così definito da parametri fissi, algoritmi e tabelle e non più da valutazioni soggettive di un singolo club. Lo afferma Rmc Sport che ha pubblicato un estratto di una trattativa durata un anno, a seguito della sentenza favorevole a Lassana Diarra.

Il caso Diarra e il calciomercato

Diarra ha avviato una vertenza contro Fifa dopo aver lasciato nel 2014 il Lokomotiv Moscow e aver visto bloccata la sua possibilità di trasferimento al Charleroi a causa delle norme sul trasferimento giocatori. Nel 2024 la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che quelle regole della Fifa violavano il diritto Ue sulla libera circolazione dei lavoratori e la concorrenza. Sulla base di quella sentenza, Diarra ora chiede un risarcimento di circa 65 milioni di euro (35 netti). Sostiene che le restrizioni gli hanno causato perdite economiche e di carriera. Il caso Diarra è considerato potenzialmente epocale. Alcuni esperti lo definiscono una “nuova Bosman”.

Le soluzioni individuate da Uefa e sindacato calciatori sul caso Diarra

Dalla esplosione del “caso Diarra “, la Uefa e i principali sindacati europei dei club e dei giocatori hanno avviato un dialogo. Vogliono adattare il mercato dei trasferimenti alla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Lunedì, le prime proposte sono state rivelate. Questi approcci tecnici potrebbero benissimo porre fine al mercato dei trasferimenti così come lo conosciamo oggi. “Il concetto di clausole di risarcimento danni/penalità fisse può costituire un sistema valido per determinare l’indennizzo economico da corrispondere in caso di risoluzione di un contratto di lavoro senza giusta causa”, scrivono i vari stakeholder nel loro rapporto.

“Per evitare controversie, le parti interessate propongono una tariffa fissa di risarcimento danni da applicare al giocatore dopo la risoluzione del contratto”, spiega Pierre Rondeau, economista sportivo, a Rmc Sport. Questa tariffa, i cui dettagli non sono ancora stati resi noti, determinerebbe quanto il giocatore dovrà pagare per rescindere il contratto, senza che il suo nuovo club debba pagare somme stabilite dal suo precedente club in base al principio della domanda e dell’offerta. “Ci troveremmo di fronte a un mercato di buy-out, ovvero a un mercato in cui si paga per la propria uscita. Potremmo benissimo immaginare che alla fine un club o un giocatore pagherebbero il valore stabilito. Il giocatore diventerebbe free agent, secondo lo stile americano, prima di firmare liberamente con un nuovo club”, continua l’esperto.

L’effetto del caso Diarra sulla campagna trasferimenti

In due parole: potendo il giocatore liberarsi in qualsiasi momento del suo contratto a patto di versare un buy out o una sorta di clausola rescissoria fissata su parametri matematici e non soggettivi, il futuro sarebbe quello di una perdita del valore economico dei trasferimenti che diventerebbero affidati a matematica, tabelle ed algoritmi. Con questo nuovo sistema basato su una scala fissa “prevedibile, equa, progressiva e proporzionata”, non sarebbe più possibile per i club raggiungere cifre astronomiche predeterminate dai club stessi.

Si tratterebbe semplicemente di riscattare gli anni rimanenti del contratto di un giocatore, con un moltiplicatore che potrebbe variare a seconda dell’età del giocatore, del campionato, ecc. Inoltre, le parti interessate stanno valutando lo sviluppo di un algoritmo per calcolare questi compensi finanziari. Pierre Rondeau afferma che “queste proposte dei principali sindacati e della Uefa potrebbero rivoluzionare il calcio”, dando ai giocatori l’opportunità di “riacquistare il loro valore”.

A parte i club che tirano su giovani giocatori, che beneficiano delle percentuali di rivendita dei loro ex giocatori (e sperano che vengano ceduti all’estero per più di 100 milioni di euro), l’economista non vede chi potrebbe opporsi. “È nell’interesse dei giocatori perché continuerebbero a negoziare i bonus alla firma”, ha aggiunto. Resta da vedere come verranno applicate le normative nelle federazioni non soggette alle leggi Uefa. “I campionati saudita, qatariota o persino americano potrebbero trarne vantaggio, poiché i club europei vorranno ricevere ingenti compensi per i trasferimenti, come avviene con il modello attuale”, ha avvertito Pierre Rondeau.

COSA C’E DA LEGGERE SUL CASO DIARRA –

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