Benzema: «Giocherò per altri due anni, se Florentino mi rivuole al Real non gli dico no»
Ad As: «Quando il mio agente mi disse che Florentino Perez mi voleva parlare, non gli credetti. Zidane sarebbe il ct giusto per la Francia. Difficile che farò il tecnico».

Madrid 12/04/2022 - Champions League / Real Madrid-Chelsea / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Karim Benzema
Karim Benzema ha rilasciato un’intervista ad As dove ha parlato della sua carriera, in particolare il suo periodo al Real Madrid, e del futuro.
L’intervista a Benzema
«Ho 37 anni. Sto bene, non vedo l’ora di continuare a giocare per altri due anni.»
Com’è la tua vita qui a Jeddah?
«Molto bella, normale, come a Madrid. È un Paese che mi piace molto. Non c’è solo il calcio, ci sono buoni ristoranti, spiagge… Ci sono un sacco di cose da fare.»
Cosa significa l’Arabia Saudita per Karim Benzema?
«L’Arabia Saudita ha bisogno di giocatori come Cristiano o come me o come altri che sono venuti a dare delle cose che abbiamo imparato in Europa. Dobbiamo insegnare ai ragazzi qui cosa deve essere fatto, in modo che possano andare in altri club. È un Paese che si sta aprendo.»
Ti senti valorizzato?
«Sì, molto. Quando ho firmato, avevo vinto il Pallone d’Oro in quella stagione. Non ero alla fine della mia carriera, volevo giocare e continuare a godermi il calcio. Mi sento molto bene all’Al Ittihad.»
Dopo molti anni nell’élite, hai ancora delle sfide da affrontare?
«Continuare a fare gol, giocare, dare e trasmettere quell’emozione alle persone. Non solo in Arabia Saudita, ma nel mondo del calcio. Ogni volta che vado in campo.»
Si parla di Zidane come prossimo allenatore della Francia…
«Penso che abbia tutto per essere lì. Lo ha dimostrato al Real Madrid. C’è un altro allenatore ora, ma penso che Zizou sia il numero uno».
Benzema tornerà nella Nazionale francese?
«Difficile, ma non si sa mai, mi concentro su quello che ho ora.»
Il Real Madrid è ancora la tua squadra del cuore?
«Lo sarà sempre. Guardo le partite quando posso. E’ il miglior club del mondo. È una squadra con un sacco di potenziale che penso possa fare di più di quello che sta facendo in questo momento. Se pareggia o perde, è già una crisi. Passano dall’essere la migliore squadra del mondo a mettere in discussione l’allenatore, questo o quel giocatore… È normale perché sono la squadra migliore del mondo. Ma questa squadra mi piace.»
Vedremo Karim Benzema come allenatore?
«Non so, è difficile.»
Torneresti al Real?
«A Florentino Perez non posso mai dire di no».
E quando venne a Lione a casa tua per convincerti?
«Il mio agente mi ha chiamato per dirmi che dovevamo vedere una persona. “No, non posso adesso. Devo fare delle cose.” Ma lui mi ripete “Devi venire”. Gli chiedo: “Ma chi c’è?” Quando mi ha detto che c’era Florentino Pérez, non ci ho creduto. Da quel momento ho pensato solo al Real Madrid, a Ronaldo, a Zidane…»
Ci sono stati anche momenti difficili…
«Certamente. Nel corso di una carriera ci sono anche momenti e giorni difficili e ci sono momenti in cui nessuno ti aiuta in quelle situazioni complicate, ma lui è sempre stato lì.»
Un paio di settimane fa, hai affrontato Cristiano Ronaldo e il saluto in campo è sembrato molto freddo…
«Avevamo parlato nello spogliatoio. Ci siamo abbracciati, abbiamo parlato… Poi in campo non possiamo. C’è molto rispetto».
Benzema conosce la verità come pochi altri, ma com’è davvero Vinicius?
«È un bravo ragazzo, con un cuore molto grande, che vuole imparare. La gente ha messo un sacco di pressione su di lui. Ci sono giocatori su cui non puoi mettere tanta pressione. È ancora giovane, ma ha già giocato molte partite al Real Madrid. Non si può dimenticare quello che ha fatto. Il suo carattere è così. Si arrabbia quando esce dal campo. Ok, non dovrebbe farlo, ma è una cosa normale.»
Cosa manca all’attuale Madrid?
«Penso a Vinicius, Mbappe, Rodrygo e Bellingham devono parlarsi, per segnare gol e fornire assist».











