Il nuovo centro sportivo del Napoli può attendere, il Napoli resta a Castel Volturno fino al 2027
Repubblica scrive che è stato congelato fino al 2027 lo sfratto degli azzurri, in attesa che inizi l’iter per il nuovo centro sportivo.

Il nuovo centro sportivo del Napoli può attendere, il Napoli resta a Castel Volturno fino al 2027
Nessuna novità sul fronte Conte e squadra nella giornata di ieri a Castel Volturno, alla ripresa degli allenamenti. Novità interessanti invece sul fronte centro sportivo, infatti il Napoli ha prorogato l’accordo. Salta dunque l’idea del trasferimento a stretto giro, come era nei programmi, si resta a Castel Voltruno fino al 2027, scrive Repubblica
“Novità invece proprio sul futuro del Training Center: è stato infatti congelato fino al 2027 lo sfratto degli azzurri, in attesa che inizi l’iter per il nuovo centro sportivo”.
Tra il Napoli e il centro sportivo c’è un vincolo paesaggistico: servono variante urbanistica e ok della Soprintendenza (4 settembre)
Quando – recentemente, nell’intervista a 7 il magazine del Corriere della Sera – De Laurentiis ha detto che per gli stadi urge una legge che liberi da quelli che lui considera lacci e laccioli burocratici, nell’elenco degli enti che bloccano lo sviluppo ha inserito anche le Soprintendenze (oltre alla Corte dei Conti). Un riferimento non casuale visto quel che scrive oggi Repubblica Napoli (con Raffaele Sardo) a proposito dei terreni opzionati (non acquistati) dal Calcio Napoli a Succivo (provincia di Caserta) per il possibile centro sportivo degli azzurri.
Scrive Repubblica Napoli:
Ma tra i 240mila metri quadrati individuati per la futura “Casa del Napoli”, c’è un elemento che impone riflessione: il vincolo paesaggistico che insiste su una parte del terreno, proprio nelle adiacenze del Casale di Teverolaccio, Un palazzo signorile costruito tra il 1520 e il 1666, racchiuso da mura con tre porte, che ha avuto una lunga storia feudale, passando dai Filomarino ai Pignatelli, ai Buonocore, fino alla Duchessa Maria Rosaria Diana nel 1939. Il Casale non è solo un edificio storico, ma è un complesso monumentale vincolato direttamente dal Ministero della Cultura dal 1993, e circondato da un’area agricola soggetta a vincolo paesaggistico indiretto dal 2007. La Soprintendenza ha stabilito che qualsiasi intervento edilizio debba rispettare criteri di tutela visiva, ambientale e storica. Vietata la costruzione entro 100 metri dalla torre aragonese, le nuove strutture non possono superare i 4.50 metri e ogni modifica richiede parere preventivo della Soprintendenza.
Repubblica scrive che
Il sindaco di Succivo, Salvatore Papa, conferma che l’area è classificata come zona agricola e soggetta a vincoli. Per costruire sarà necessario una variante urbanistica al Puc (Piano urbanistico comunale) e una conferenza di servizi tra enti locali, Regione e Soprintendenza. Un iter che può richiedere mesi, se non anni.
Il Casale è un simbolo identitario. La Soprintendenza ha già espresso parere favorevole alla riqualificazione dell’area, ma ogni passo dovrà rispettare le prescrizioni paesaggistiche.











