Gli infortuni di Lukaku e De Bruyne? Per la stampa belga può essere una buona notizia in vista del Mondiale

I precedenti di Hazard, Courtois, Kompany fanno ben sperare in Belgio. Rom e Kdb possono arrivare più freschi al Mondiale

Lukaku De Bruyne

Belgium's forward #10 Romelu Lukaku celebrates with Belgium's midfielder #07 Kevin De Bruyne (L) after scoring Belgium's fourth goal during the FIFA World Cup 2026 Group J European qualification football match between Belgium and Wales at the King Baudouin Stadium in Brussels, on June 9, 2025. (Photo by NICOLAS TUCAT / AFP)

I quattro fantastici non sono invincibili. Eden Hazard, Thibaut Courtois, Romelu Lukaku e Kevin De Bruyne sono tutti infortunati.  Gli ultimi due in modo pesante. E tutto questo accade nella stagione che porta alla Coppa del Mondo. Non è la prima volta che un pilastro della nazionale vive una stagione complicata prima di un grande torneo. È sinonimo di freschezza al momento del Mondiale o, al contrario, di mancanza di ritmo? Ne scrive Dh

Meglio un infortunio ora così da avere Lukaku e De Bruyne freschi al Mondiale

La prima riflessione che viene in mente è positiva. Kdb e Big Rom hanno conosciuto giorni migliori, ma è meglio ricevere notizie del genere all’inizio della stagione che non a ridosso della Coppa del Mondo. In quel caso avremmo davvero dovuto preoccuparci per la loro condizione. Vedendo il bicchiere mezzo pieno, si potrebbe persino parlare di buona notizia. Con stagioni sempre più lunghe – molti giocatori del top europeo superano le 60 partite l’anno – e un’intensità sempre maggiore, capita spesso che i calciatori arrivino ai grandi tornei di fine stagione sulle ginocchia. È anche l’alibi utilizzato per giustificare il livello mediocre di alcune competizioni per nazionali. Il fatto che Lukaku e De Bruyne giochino solo il 50-60% delle partite previste può, sotto questo aspetto, essere una buona cosa.

L’ex City già infortunato prima dell’Europeo 2024

Tra i leader della generazione d’oro, pochi hanno vissuto una situazione davvero simile a quella di De Bruyne e Lukaku: un infortunio serio (ma non gravissimo) a più di sei mesi dall’inizio di un grande torneo. L’esempio più recente è proprio quello di KDB. Si infortunò alla coscia già alla prima giornata di Premier League e si trascinò il problema da agosto a fine 2023. Risultato: un Europeo 2024 piuttosto mediocre. Non è mai riuscito a essere il leader che tutta la nazione si aspettava. Anche Eden Hazard ebbe un problema simile otto mesi prima dei Mondiali del 2022. Verso marzo gli venne rimossa la placca alla caviglia – quella che lo aveva tormentato al Real Madrid – e si ruppe il perone. La sua situazione era particolare perché, anche quando era disponibile, non rientrava nei piani di Carlo Ancelotti. Arrivò comunque al Mondiale senza ritmo, pur risultando uno dei migliori giocatori offensivi dei Diavoli Rossi. Thibaut Courtois si ruppe i legamenti crociati del ginocchio diversi mesi prima dell’Europeo 2024. Alla fine non partecipò, dichiarando il forfait molto presto, anche per esprimere il suo disaccordo con Domenico Tedesco. Viste le sue prestazioni con il club, il suo infortunio non avrebbe avuto alcun impatto sulla qualità del suo gioco. Toby Alderweireld sembra essere il solo vero contro-esempio: nel 2018 si strappò gli ischiocrurali in corso di stagione e disputò comunque un grande Mondiale.

Gli infortuni di Lukaku e De Bruyne ed il recupero miracoloso di Witsel

L’impatto degli infortuni a inizio stagione è difficile da misurare. È invece cruciale evitare qualsiasi problema fisico avvicinandosi al Mondiale. Romelu Lukaku lo sa bene: pensò persino di dover rinunciare ai Mondiali del 2022. Forse, col senno di poi, avrebbe dovuto farlo davvero. Fu utilizzabile solo nell’ultima partita contro la Croazia: sbagliò diverse occasioni e chiuse il torneo peggiore della generazione d’oro con un pugno che ruppe una panchina. Stesso discorso per Kevin De Bruyne. Il suo volto ricorda bene Rudiger e quella frattura al naso e all’orbita durante la finale di Champions League. All’Europeo 2021 giocò non al 100% e terminò la competizione con un infortunio alla caviglia. Le sue prestazioni furono comunque migliori di quelle di Hazard. Anche lui si era trascinato problemi fisici nei mesi precedenti. Vincent Kompany dovette saltare l’inizio del Mondiale 2018 per un infortunio subito col Manchester City. Non gli impedì però di giocare un grande torneo. Nel 2016, invece, non ebbe la stessa fortuna e dovette dichiarare forfait. Tutti questi infortuni non erano gravissimi e richiesero solo brevi periodi di riabilitazione. Axel Witsel, invece, affrontò una vera corsa contro il tempo di quasi sei mesi. Quando si ruppe il tendine d’Achille nel gennaio 2021, nessuno immaginava che sarebbe riuscito a giocare l’Europeo. Witsel ha una gestione del corpo fuori dal comune e, all’epoca, aveva cinque anni in meno di oggi. Con l’avanzare dell’età della generazione d’oro, è sempre più difficile credere ai miracoli.

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