Montoya: «Hamilton è frustrato perché pensa di fare più di quanto la Ferrari stia facendo per lui»
A "Poker Strategy": «.Prima lo ascolteranno, meglio sarà per il futuro della Ferrari. Se gli danno la macchina giusta diventa inarrestabile, darà tutto per l’ottavo titolo»

Sakhir 26/02/2025 - test F1 / foto Psnewz/Image Sport nella foto: Lewis Hamilton
Si continua a parlare del clima nebuloso che si respira in casa Ferrari, dove oltre ai risultati deludenti ci si è messo John Elkann a rendere l’aria ancora più incandescente. Stavolta a soffermarsi sull’argomento è Juan Pablo Montoya, ex pilota di Williams e McLaren. Il colombiano ha concentrato la sua attenzione sulla frustrazione di Lewis Hamilton riconducendola ad una ragione in particolare.
Montoya: «Se dai a Lewis la macchina diventa inarrestabile»
«La frustrazione di Hamilton è dovuta al fatto che pensa di fare più di quanto la Ferrari stia facendo per lui», ha detto Montoya ai microfoni di PokerStrategy. «Credo si stia impegnando molto per cercare di far funzionare le cose, ma la squadra non è all’altezza».
Poi è entrato nel merito della questione affermando: «Quando ti trovi in quella situazione, in cui cerchi di dare di più alla squadra e non ricevi indietro lo stesso trasporto, è frustrante. Prima ascolteranno Hamilton su come migliorare la macchina meglio sarà per il team sul lungo termine. Se dai a Lewis gli strumenti e la macchina giusta diventa inarrestabile, darà veramente tutto il prossimo anno perché non vuole lasciare la F1 senza l’ottavo titolo. O lo vince o ‘morirà’ nel tentativo di vincerlo».
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È Elkann che dovrebbe parlare meno e ascoltare Hamilton e Leclerc sulla Ferrari (Times)
Non toccate Hamilton alla stampa inglese. Il Times ha registrato la reprimenda di Elkann ai piloti Ferrari – “Pensassero a guidare di più e parlare di meno“- e ha ribaltato il fronte della polemica: “Lewis Hamilton ha vinto sette campionati del mondo piloti mentre la Ferrari, la più grande scuderia di Formula 1, non è riuscita a vincerne nemmeno uno. Sembrerebbe logico, quindi, ascoltare i suoi suggerimenti su dove potrebbero sbagliarsi. O forse no, a quanto pare, se sei John Elkann, il presidente della Ferrari. Benvenuti a 24 ore del tutto normali alla Ferrari”.
“Dopo il rovinoso doppio fallimento in Brasile per Hamilton e Leclerc, che ha inferto un duro colpo alle loro speranze di arrivare secondi nel campionato costruttori, Elkann ha in qualche modo peggiorato ulteriormente la situazione denigrando pubblicamente i due uomini che cercavano in tutti i modi di ribaltare la situazione”.
“Hamilton – ammette il Times – non ha fatto una buona stagione. È un eufemismo. È stato un “incubo”, ha detto lui stesso dopo il ritiro a Interlagos, e sorprendentemente non è ancora salito sul podio per la Ferrari in una gara principale. Qualcuno alla Mercedes potrebbe osservare che non è sempre la persona con cui è più facile lavorare, ma ciò che non metterebbero in discussione è la serie di trofei che ha lasciato e la sua eredità indelebile”.
Ma non è solo Hamilton. C’è anche “la prospettiva del pilota che ha ancora più diritto a essere infastidito, il suo compagno di squadra Charles Leclerc. A 28 anni è nel pieno della sua carriera. È stato un pilota Ferrari per tutta la sua carriera da senior e, più e più volte, nonostante una serie di team principal e decisioni sbagliate, è rimasto al fianco della squadra. Se fosse stato meno leale, avrebbe potuto benissimo vincere un Mondiale a questo punto. In questa stagione, mentre Hamilton ha faticato, Leclerc lo ha superato di 66 punti ed è salito sul podio sette volte. In quasi ogni gara, ha sfruttato fino all’ultimo millisecondo”.
Il punto è la Ferrari, mica i piloti: “Molti di quelli che lavorano a Maranello non hanno mai vinto un campionato, quindi come fanno a sapere che i loro metodi sono quelli corretti? Hamilton è arrivato forte degli insegnamenti tratti dalle vittorie sia con McLaren che con Mercedes. “Ti apre la mente a diverse tecniche di lavoro”, ha detto Leclerc al Times. Elkann, a quanto pare, è meno riconoscente”.
“Un pilota può fare solo fino a un certo punto quando le prestazioni della vettura sotto di lui raramente sono state abbastanza buone da sfidare la McLaren. Leclerc non ha sollevato polemiche, chiesto di andar via o addirittura dato la colpa a qualcun altro. Ha semplicemente osato dire che tutti devono lavorare di più, insieme, e che continua ad avere fiducia nella squadra”.
“Se i commenti di Elkann volevano essere costruttivi, come suggerito da una fonte, allora sono stati notevolmente fraintesi”. Il Times accusa Elkann di incitare i media: “Il paradosso è che l’unica persona a suggerire pubblicamente una divisione è lui. L’ultima cosa di cui un team principal ha bisogno è che il suo presidente faccia notizia prima di una tripla gara decisiva per la stagione. Ma questa è la strada della Ferrari. È il motivo per cui molti nel paddock credono che la loro siccità di titoli continui, più di quanto non lo sia il contributo dei loro piloti. Piloti come Fernando Alonso e Sebastian Vettel, pluricampioni del mondo, non sono riusciti a vincere con la Ferrari“.











