Napoli, gli infortuni e i risentimenti muscolari di chi non è abituato ai duri allenamenti di Conte (Corbo)
Su Repubblica. I medici e i fisioterapisti sono gli stessi dello scudetto. È possibile che siano stati appesantiti i carichi di lavoro.

Conte che mostra il premio Scopigno (Foto ssc Napoli)
Napoli, gli infortuni e i risentimenti muscolari di chi non è abituato ai duri allenamenti di Conte (Corbo)
Antonio Corbo su Repubblica Napoli scrive dello strano momento del Napoli che è primo in campionato eppure è reduce da due zero a zero consecutivi contro Como ed Eintracht, con una sola rete in tre gare, quella segnata a Lecce.
A proposito degli infortuno e delle più o meo velate accuse di Conte a medici e fisioterapisti, scrive Corbo:
Vorrebbe più collaborativi medico e fisioterapisti. Forse per il recupero dei tanti, troppi infortunati. Nessuna replica, ma sono gli stessi dello scudetto, con Alfonso De Nicola gli stessi furono tra i primi in d’Europa per minor numero di indisponibili. Nello sconforto dello 0-0 nessuno ha pensato che gli infortunati non sono camicie da lavare e stirare, le infermerie sono diverse dalle lavanderie.
È possibile che siano stati appesantiti i carichi di lavoro. Alcuni li avevano evitati un anno fa, come Lukaku. Stavolta è stato il primo a fermarsi. Di seguito gli altri. È anche possibile che anziani e non predisposti ai duri allenamenti, consueti con Conte dai tempi del preparatore Giampiero Ventrone in poi, abbiano lamentato in massa “affaticamenti muscolari”. Succede.
Moggi sul Napoli: «Conte doveva evitare quell’affermazione sullo staff medico. Sono cose da spogliatoio»
Luciano Moggi, ex dirigente di Napoli e Juventus, è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio per parlare delle principali vicende di casa azzurra.
Il primo argomento non poteva che essere la partita di ieri sera, che ha confermato una certa inconsistenza della fase offensiva azzurra.
Conte ha affermato di aver visto progressi nel gioco e che sia mancato solo il gol: è d’accordo?
«L’allenatore non può dire diversamente, non può certo andare davanti alle telecamere a criticare la squadra. Ma il Napoli ieri non ha fatto ciò che doveva fare, su questo non c’è dubbio. Se pareggi 0-0 con il Como, puoi dire che ci può stare: è una squadra giovane, con elementi di qualità. Ma quello di ieri no, non può essere considerato un pareggio accettabile. Io credo che il Napoli abbia un piccolo problema in attacco: non so se Lucca possa davvero essere il titolare di una squadra competitiva, al momento mi sembra che non incida. Il più pericoloso resta Anguissa, che almeno si muove e ha il sangue caldo. La squadra nel complesso è buona, ma fatica tremendamente a segnare. L’abbiamo visto anche col Lecce, vinta all’ultimo minuto, e in altre partite analoghe: il problema davanti è evidente».
Moggi ha poi spiegato: «Quando si parla pubblicamente, un allenatore non può dire che la squadra ha giocato male. Lo può dire nello spogliatoio, ai giocatori, ma non davanti alle telecamere. C’è già troppa gente che commenta e giudica, se ci si mette anche l’allenatore a criticare apertamente diventa un problema. Conte ha fatto bene a dire così. La realtà, però, è che il Napoli non ha giocato da Napoli. L’attacco ha dei problemi: non gravi, perché con il tempo si può migliorare, ma ci sono. E questo incide nei momenti chiave delle partite, anche perché non c’è gioco».
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Moggi invece non condivide le parole del tecnico lecce sullo staff medico e fisioterapico: «Doveva evitarla quella affermazione. Quelle sono cose che si dicono nello spogliatoio, non davanti ai microfoni. È stato un po’ impulsivo, mettiamola così. Conte è sanguigno, vuole vincere sempre, e quando le cose non vanno come vorrebbe, gli parte lo “schiribizzo”, come diciamo dalle mie parti. È il suo modo di mettere pressione, bisogna interpretarlo così. È fatto così: è impulsivo, a volte dice frasi che potrebbe anche risparmiarsi. Ha una mentalità perfezionista: vuole che tutto funzioni, e se qualcosa non va, vuole che si intervenga subito. È il suo modo di essere, e proprio questo lo ha reso un vincente. Ti dico di più: nello spogliatoio e tra i collaboratori, Conte è uno amato. Io l’ho avuto da giocatore, e ti assicuro che per lui i suoi uomini darebbero tutto».











